Sancta Sedes

Il dramma degli abusi ed il coraggio di Papa Francesco. Messa con le vittime a Santa Marta

Papa Francesco incontra un secondo gruppo di vittime di abusi in Cile: si tratta di 5 sacerdoti. Nel pomeriggio la Messa a Santa Marta

Alle ore 16 di oggi, Papa Francesco celebra l’Eucaristia con un gruppo di sacerdoti cileni che da ieri sono ospiti in Casa Santa Marta, dando inizio agli incontri previsti. Lo riferisce la Sala Stampa vaticana: “Lo scopo di questa riunione convocata da Papa Francesco – si precisa – è quello di approfondire la realtà vissuta da una parte dei fedeli e dal clero cileno”.

Si tratta di cinque preti che sono stati vittime di abusi di potere, di coscienza e sessuali da parte del sacerdote Fernando Karadima e altri seguaci della parrocchia del Sagrado Corazón de Providencia (“El Bosque”), spiegava la Sala Stampa in un comunicato del 22 maggio scorso.

“Con l’aiuto di questi cinque sacerdoti, il Papa cerca di porre rimedio alla rottura interna della comunità. In questo modo si potrà cominciare a ricostruire una relazione sana tra i fedeli e i loro pastori, una volta che tutti prendano coscienza delle proprie ferite”.

Papa Francesco ha iniziato questo tipo di incontri il 27 aprile scorso accogliendo a Casa Santa Marta tre vittime, Juan Carlos Cruz, James Hamilton e Jose Andrés Murillo, con la priorità di ascoltare e chiedere perdono. Dal 15 al 17 maggio scorso il Papa ha poi incontrato i vescovi del Cile, convocati in Vaticano con una lettera dell’8 aprile. Dopo questo incontro i presuli hanno annunciato di rimettere i loro incarichi.

La Sala Stampa vaticana ha annunciato in un comunicato del 31 maggio scorso che “al fine di andare avanti nel processo di riparazione e risanamento delle vittime di abusi, nei prossimi giorni si recheranno di nuovo in Cile mons. Charles Scicluna e mons. Jordi Bertomeu, questa volta in missione nella Diocesi di Osorno, d’accordo con Papa Francesco”.

Il Papa ha fatto quindi pervenire al presidente della Conferenza Episcopale del Cile una lettera redatta personalmente e indirizzata a tutto il Popolo di Dio, in cui afferma che “come Chiesa” non si può “continuare a camminare, ignorando il dolore” di chi soffre e che “tutto il processo di revisione e purificazione che si sta vivendo è possibile grazie allo sforzo e alla perseveranza di persone concrete, le quali anche contro ogni speranza e discredito, non si sono stancate di cercare la verità”.

Fonte: Vaticannews.va

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