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Io, posseduta, vi spiego il mio dramma davanti alla Sindone

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Proprio un anno fa, questa storia aveva scosso moltepersone. Oggi vogliamo rileggerla insieme.

La donna che ha avuto una crisi parlando in aramaico dopo la visita al Sacro Lino scrive al quotidiano Repubblica: ricevo esorcismi da nove mesi, sono una persona che soffre e non un mostro dell’orrore. Vi proponiamo la lettura integrale della lettera, in formato originale.

Gentile redazione,
scrivo in merito all’articolo da voi pubblicato il 14 giugno, riguardante la donna posseduta alla Sacra Sindone, e al relativo approfondimento con intervista all’esorcista Don Egidio Zoia. Infatti la donna in questione sono io, e per ovvie ragioni di privacy, vi prego di mantenere il mio anonimato.

Ci sono infatti delle informazioni fasulle in quanto ho avuto modo di leggere: innanzitutto non sono io che dico di essere posseduta, e neppure ho detto che il diavolo mi fa compiere cose contro la mia volontà. Non sono io che dico di essere posseduta, ma il fatto è stato accertato e comprovato da tre differenti esorcisti autorizzati dall’Arcidiocesi di Milano. Inoltre la crisi di possessione, che effettivamente ho avuto, non si è verificata davanti alla Sindone, ma allo scadere del tempo della visita, mentre eravamo invitati all’uscita. Non è neppure vero che quando la crisi è finita mi sono rialzata e sono uscita dalla visita come nulla fosse, poiché la visita era già finita, e le persone che mi hanno accompagnata lì, alcuni volontari del centro esorcismi di Milano che ben conoscono la mia situazione, appena hanno capito che iniziavo ad avere reazioni si sono affrettati a portarmi fuori dalla chiesa. È qui che ho avuto la crisi di possessione.

Don Egidio Zoia ha avuto la saggezza di specificare che avrebbe dovuto assistere dal vero alla scena, o quantomeno parlare con me, e da queste informazioni poco veritiere e alquanto superficiali non ha potuto trarre, riguardo il mio caso, conclusioni pertinenti. Le sue perplessità riguardo la mia reazione “tenue” sono così spiegabili: sto ricevendo esorcismi da nove mesi due volte alla settimana, uniti ad un profondo cammino di fede in Cristo; partecipo alla Santa Messa giornaliera e ricevo la Santa Eucaristia quotidianamente. Ho preparato questo pellegrinaggio scrupolosamente, con i molti aiuti che il Signore mi ha inviato. Ho iniziato ad avvertire l’avversione e l’opposizione del maligno già alcuni giorni prima della partenza, sotto diversi piani, e anche il viaggio per raggiungere la Sindone è stato piuttosto difficoltoso e ostacolato. Ho pregato per giorni il Signore perché mi permettesse di pregare almeno alcuni minuti dinnanzi al Sacro Lino, l’ho pregato con tutto il cuore. Sono riuscita a stare lì dinnanzi per tutto il tempo che il Signore mi ha concesso, sentivo i pugni e gli artigli di satana che mi volevano sopraffare in ogni istante ed è stata durissima, ma nella fede, nella preghiera e nell’abbandono a Nostro Signore ho resistito finchè ho potuto…

Come dicevo sono nove mesi che sto combattendo contro il maligno, e lo sto facendo con l’aiuto dei ministri della chiesa, con tutte le mie forze e soprattutto nella fede della conversione in Gesù Cristo. Ho preparato questo pellegrinaggio per cercare la grazia della liberazione, che da tutti questi mesi chiedo a Gesù. Se non ho avuto una reazione così violenta e proprio per la grazia e i buoni risultati che questo lungo e intenso percorso ha avuto e sta avendo su di me. È vero, il demonio mi possiede nel corpo, ma non nell’anima! Lui infatti, come mi è stato più volte spiegato dagli esorcisti che mi assistono, non può fare tutto ciò che vuole, ma è tenuto alle catene di Cristo! Inoltre utilizza il materiale che trova presente nella persona… io amo immensamente Nostro Signore, e il demonio lo sa benissimo, infatti nel mio caso particolare mi ha sì fatto parlare molte volte in aramaico antico, mi ha sì straziato il corpo con contorsioni, sbattendomi violentemente il capo a terra…. Ma non ha mai potuto proferire una sola bestemmia! Io infatti non ho mai venduto l’anima al diavolo, ma l’ho sempre disprezzato.

I motivi della mia possessione sono altri e personali. Non ho mai vissuto in paesi dove si parlasse l’aramaico o qualche strana lingua, e per le lingue sono sinceramente negata. Ho fatto i controlli psichici e non ho alcuna particolare malattia. I miei parenti non hanno mai pensato che “ci fosse di mezzo il diavolo”, al contrario all’inizio è stato arduo far comprendere la realtà della mia condizione. Come dice Don Egidio Zoia, il demonio si combatte con la preghiera e i Sacramenti, e non è un caso che abbia scoperto di essere posseduta proprio a distanza di un anno dalla mia conversione, avvenuta due anni fa. Ho passato una vita senza capire quale fosse la fonte dei miei problemi, ma con la profonda conversione del cuore, il perdono, la Santa Messa quotidiana e i Sacramenti il Signore ha avuto misericordia di me, e mi ha mostrato la via da seguire, accompagnandomi col Suo Amore.

Purtroppo, in questo cammino di grande sofferenza, mi sono resa conto che c’è molta superficialità e ignoranza nell’affrontare questo argomento. Viviamo in una società di luoghi comuni, dove una persona posseduta può essere facilmente etichettata come pazza, malata, invasata, o come un mostro da film dell’orrore. Questo va ad aggiungere altra sofferenza ad una condizione che sarebbe umanamente insostenibile se non grazie alla forza dell’Amore di Cristo. Ed è grazie a questa sua forza che, in questi nove mesi di agonia, sono comunque riuscita a condurre una vita normale agli occhi dei più, mantenendo il mio lavoro da libera professionista e i rapporti interpersonali. Chi non sa non penserebbe certo che possa essere proprio io quell’ “indemoniata che si scatena davanti alla Sindone”.

E neppure potrebbe immaginare quale lotta debba affrontare, in ogni istante della sua esistenza, una persona posseduta che cerca la liberazione con tutto il suo cuore.

Questi sono problemi molto seri, il demonio esiste e si prende gioco di noi anche con questi subdoli inganni: far credere che non esiste, banalizzare le cose e confondere. Del resto lui è il grande divisore.

La ragazza posseduta che presto sarà liberata

Fonte: Repubblica.it

 


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