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Vescovi Sardegna: lettera pastorale sui problemi sociali e del lavoro

vescovi_testa_web-400x300-1_0SARDEGNA – “Un cammino di speranza per la Sardegna” è il titolo di una lettera pastorale dei Vescovi sardi sui più urgenti problemi sociali e del lavoro, presentata stamani presso la sede dell‘Associazione della Stampa Sarda a Cagliari. Sono intervenuti monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, e monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias e delegato della Ces per la pastorale sociale e il lavoro, che hanno illustrato il documento di 16 pagine partendo dall’invito ricevuto come presuli, da Papa Francesco, nel corso del pellegrinaggio presso il santuario piedi della Madonna di Bonaria (22 settembre 2013): “Guardare in faccia la realtà, conoscerla bene, capirla, e cercare insieme delle strade, con il metodo della collaborazione e del dialogo, vivendo la vicinanza per portare speranza”. Seguendo questa indicazione i vescovi sardi hanno proposto le riflessioni non solo ai “cristiani delle nostre comunità, per riflettere insieme su come affrontare i problemi della famiglia, dei giovani, della situazione sociale” ma anche “a tutti i cittadini della nostra Isola, e in particolare a chi ha responsabilità nelle Istituzioni civili, politiche, educative, imprenditoriali e sindacali”. I vescovi, in 4 capitoli, analizzano il fenomeno della crisi sociale ed economica attraverso le necessità pastorali e quelle della quotidiana lotta per il lavoro e delle famiglie: “La grave crisi occupazionale è sotto gli occhi di tutti e ha specifici risvolti drammatici in riferimento all’età, ai ruoli, alle responsabilità familiari e sociali – si legge nel documento -. La crisi finanziaria ed economica, con le sue gravi conseguenze nella vita sociale, ha collocato la nostra Isola in uno stato di eccezionale precarietà, aggiungendo nuove povertà alle vecchie”. I vescovi evidenziano come il mancato riconoscimento dello stato di insularità “non ha consentito di recuperare fino ad oggi le diseconomie che condizionano i processi produttivi, come il costo dei trasporti e dell’energia”. La crisi che l’istituzione familiare attraversa anche in Sardegna pone la necessità di dare risposte al gran numero “di famiglie disgregate per la separazione dei coniugi e il divorzio; aumentano le convivenze; diventa sempre più preoccupante il fenomeno della violenza domestica”. Grave per i vescovi sardi lo spopolamento dei piccoli centri e l’emergenza educativa, che vede la Sardegna il primo posto in Italia per la dispersione scolastica. Il richiamo all’azione delle istituzioni e delle chiese locali per una lotta comune deve quindi diventare un invito a non cedere alla rassegnazione.

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