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Vescovi calabresi: la ‘ndrangheta è negazione del Vangelo

l43-salvatore-nunnari-tresilico-140707141728_medium“La ‘ndrangheta è la negazione del Vangelo”. Così i vescovi della Calabria dopo l’incontro nel Santuario di San Francesco di Paola, a Cosenza. Una riunione convocata dopo la decisione di annullare tutte le processioni in seguito alla sosta dell’immagine della Madonna davanti alla casa di un mafioso nella diocesi di Oppido-Mamertina. Ribadita la lotta senza quartiere alle mafie e la necessità di una prossima nota pastorale. Marina Tomarro della Radio Vaticana ha intervistato, mons. Salvatore Nunnari, presidente della conferenza episcopale calabrese:

R. – Con la mafia nessuna connivenza, nessun rapporto. Fuori dalla Chiesa, perché fuori dal Vangelo. Quello che adesso dobbiamo comprendere insieme, vescovi e popolo di Dio, è come evitare che ci sia qualche inserimento subdolo – come qualche volta è accaduto – di questi mafiosi nel contesto della pietà religiosa, stare attenti che non siano ancora presenze che, non solo disturbano, ma che provocano seri atteggiamenti come quelli di Oppido. Abbiamo dato solidarietà al vescovo del popolo di Oppido, però è un fatto che ha segnato un po’ una sosta nella nostra lotta contro la mafia. Ad ogni modo quello che è importante è che da questo incontro è venuta fuori la necessità di una notificazione da preparare, che contenga i punti chiave dove il mafioso deve trovare la porta sbarrata.

D. – Avete anche parlato di quei pochi preti che purtroppo sono stati invischiati in fatti di mafia …
R. – Dobbiamo aiutarli a capire come comportarsi. E la preoccupazione dei vescovi è quella di preparare anche i futuri preti a conoscere la realtà mafiosa e ad assumere un atteggiamento duro quando questi mafiosi si presentano. Queste persone sono scomunicati dal punto di vista morale e non canonico perché, come ha detto il Papa non sono in comunione con la Chiesa; ed è un peccato grave! È uno scandalo per il male che fanno: sono peccatori pubblici che non possono ricevere l’Eucarestia.

D. – Nel vostro incontro ci sono state anche delle linee guida da proporre a coloro che poi subiscono anche degli attacchi da parte delle mafie?
R. – Il nostro proposito è di presentare una notificazione che non è solo rivolta ai preti, è rivolta al popolo di Dio dove indicheremo il modo di comportarsi: la testimonianza del coraggio da parte di tutti. La mafia fa paura. In questo caso non è il coraggio, è la fede; una fede che venga testimoniata anche dalla nostra gente semplice buona e anche dai nostri preti.

Riportiamo di seguito un video con le dichiarazioni rilasciate da Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI, a TV2000:

A cura di Redazione Papaboys

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