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Venerdì 27 Maggio – Il perdono scorre

Venerdì 27 Maggio - Il perdono scorreDopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici diretto a Betània. La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. E avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi. E gli disse: «Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti». E i discepoli l’udirono. Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. Ed insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!». L’udirono i sommi sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutto il popolo era ammirato del suo insegnamento. Quando venne la sera uscirono dalla città. La mattina seguente, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. Allora Pietro, ricordatosi, gli disse: «Maestro, guarda: il fico che hai maledetto si è seccato». Gesù allora disse loro: «Abbiate fede in Dio! In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato. Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati». Marco 11,11-26. 

Non sei entrato all’improvviso.
Non hai distrutto tutto all’improvviso.
No.
Sei entrato e hai guardato tutto. A lungo.
Poi sei andato via.
Hai aspettato che la notte passasse.
Poi sei tornato.
Sei entrato.
E solo ora, dopo la notte, hai distrutto tutto quello che di brutto c’era e si faceva nel tempio.

Non ti sei avvicinato e lo hai seccato all’improvviso.
No.
Ti sei prima avvicinato e hai cercato tra le foglie.
Poi hai aspettato che la notte passasse.
La mattina dopo. L’albero era secco.
Dopo una notte.

Tu sei uno che aspetta.
E non perché non vedi le cose brutte.
E non perché non vedi i frutti.
Ma perché tu sei paziente.
Ma perché tu sai che la fede in Dio, può tutto.
Tutto fare.
Tutto esaudire.
Tutto perdonare.
E così aspetti.

La casa di Dio è fatta per amare.
Non può avere un prezzo.
Non può esserci un prezzo da pagare o merci da scambiare.

Stupisciti di lui per amarlo.
Non per ucciderlo.

Dagli la tua vita come frutto buono.
O seccherà.

Dagli la sua casa vuota. Vuota di cose.
Perché lui possa entrarci

Per poter essere amati.
Bisogna amare.
Bisogna amarsi.
Per poter essere perdonati.
Bisogna perdonare.
Bisogna perdonarsi.

Il perdono non si prende.
Non si pretende.
Il perdono scorre.
Da me a te. Da lui a me. A te.

Di Don Mauro Leonardi


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