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Vangelo: ‘La tua fede ti ha salvato!’. Lettura e Commento alla Parola di Mercoledì 10 Novembre 2021

Il Vangelo del giorno: Mercoledì 10 Novembre 2021

Lettura e commento al Vangelo – Lc 17,11-19: “Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.”

+ Dal Vangelo secondo Luca

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore

Vangelo del giorno, 10 Novembre 2021
Vangelo del giorno, 10 Novembre 2021- Foto di Myriams-Fotos da Pixabay

Commento a cura di Paolo Curtaz

Sono solo lebbrosi, non samaritani o ebrei. Il dolore ci rende uguali, elimina le differenze, la disperazione cuce rapporti impensabili. E urlano, chiedono salvezza, chiedono di essere riammessi nel mondo dei vivi.

Gesù li ascolta ma chiede di andare dai sacerdoti del tempio: la guarigione è in un percorso, è progressiva, non è mai tutta di colpo. Ci vogliono degli anni per convertirsi, degli anni per diventare veramente discepoli. E si mettono in strada.

Trovatisi guariti ecco che le differenze ritornano: i nove ebrei vanno al tempio ma il samaritano non ha un tempio, il suo è stato raso al suolo un secolo prima, proprio dagli ebrei. Allora si rivolge al Tempio.

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E il Tempio, Gesù, la presenza di Dio, lo accoglie e commenta amareggiato: dieci sono stati sanati, uno solo è stato salvato. Non è vero che basta la salute!, non è vero che la salute è tutto. C’è di più: la salvezza.

La salvezza di sapersi amati, di essere nel cuore di Dio, di essere donati al mondo. L’ingratitudine è più difficile da guarire della lebbra: ringraziamo il Signore per la salvezza che ci ha strappato dall’isolamento e dalla disperazione e ci ha resi liberi.

Video commento di don Alessandro Farano

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