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Vangelo 7 Maggio 2019. Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.

Gv 6,30-35
Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Io sono il pane della vita

I Giudei è come se fossero bloccati al periodo del deserto, quando Mosè per spingerli in avanti verso la Terra Promessa era costretto a compiere ogni prodigio. È come se i profeti mai fossero esistiti. Tutti i profeti agivano per Parola di Dio annunziata. Era la Parola che si compiva il segno della loro verità di uomini di Dio. Quando il Signore annunziò la venuta di un profeta pari a Mosè, i segni di credibilità non sarebbero stati i prodigi e i miracoli, ma la Parola proferita che si sarebbe compiuta. La stessa verità vale anche per Gesù Signore.

Oggi la verità di Gesù è dalla sua Parola. La vita è in essa. Fuori della sua Parola vi è solo morte. È verità che la storia ogni giorno conferma. Ognuno può sperimentare la verità della Parola. Basta entrare in essa. È sufficiente darle perfetta obbedienza. Dall’obbedienza ad essa è ogni vita per l’uomo.

Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”. Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene.

Vangelo 6 Aprile 2019

Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”. Forse potresti dire nel tuo cuore: “Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detto?”. Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore. Il profeta l’ha detta per presunzione. Non devi aver paura di lui (Dt 18,15-32).

Alla richiesta di segni e prodigi simili a quelli compiuti da Mosè, Gesù risponde prontamente che il pane che scendeva dal cielo non era il pane vero. Quel pane non liberava dalla morte. Saziava il corpo, ma non l’anima. Il Padre ha stabilito di dare loro oggi, in questo tempo, il pane che discende dal cielo, quello vero. Non si tratta però di un pane di materia. Il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo. Si passa dalla materia ad una persona. Non si dona un pane che lascia nella morte. Se ne dona uno che dà la vita al mondo.

Comprendono i Giudei le parole di Gesù? Attualmente interessa loro una cosa sola: che Gesù dia loro questo pane. Loro di pane hanno bisogno, allo stesso modo che la Samaritana aveva bisogno di acqua. La materia tutti l’accolgono. Anche oggi. Il mondo dalla Chiesa non cerca materia? Quando poi dalla materia si passa alla Persona da accogliere allora le cose divengono difficili, impossibili. Sono rifiutate. La materia si nutre di materia, Il peccato di peccato. La carne di carne. Solo lo spirito si nutre di spirito, verità, grazia.

Io sono il pane della vita

Alla richiesta dei Giudei di avere questo pane, Gesù risponde con parole che allontanano da ogni equivoco. Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Il passaggio dalla materia alla Persona di Gesù è esplicito. A Gesù si va credendo in Lui, accogliendo cioè come purissima verità ogni sua Parola. Senza la fede nella sua Persona e nella sua Parola, si rimane nella morte. Non si passa nella vita. Anche perché in Gesù non si crede una volta per sempre. Si deve credere momento per momento e la sua Parola va mangiata in piena obbedienza di fede attimo per attimo. Mentre i profeti erano disgiunti dalla Parola, Cristo Gesù e la Parola sono una cosa sola. Si mangia Lui, si mangia la Parola. Sono una cosa sola.

Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci la vera fede in Gesù pane della vita di ogni uomo.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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