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Vangelo 26 Dicembre 2018. Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

Mt 10,17-22
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Il Vangelo 9 Novembre

Per dare testimonianza a loro e ai pagani

Gesù è la sola persona onesta, vera, sincera, libera, pura, casta, santa nelle parole, nelle intenzioni, nelle opere, nelle promesse, nelle profezie. È tutto questo perché Lui non ha alcun bisogno degli altri per essere. Il suo essere è eternamente dal Padre. Lui è venuto per dare l’essere, la vita, la luce ad ogni uomo. Lui è venuto per offrire la vita eterna ad ogni uomo. La sua offerta è però condizionata.

Chi vuole essere salvato oggi e per l’eternità beata deve accogliere la sua Parola, lasciarsi rinnovare dalla sua grazia, divenire vero nella sua verità, vivere in mezzo agli uomini come luce del mondo e sale della terra, osservando la sua Legge così come essa è stata proclamata e promulgata sul Monte.

Per questo deve uscire dal regno delle tenebre e camminare nel regno della luce, abbandonare la via larga che porta alla perdizione e prendere la via stretta che conduce alla salvezza. Questo non per un giorno, ma per tutti i giorni sulla sua permanenza sulla terra. Poi si entra nell’eternità se tutte queste condizioni sono state osservate. Se sono state ignorate, si spalancano le porte della perdizione.

Dove sorgono i problemi? Essi sono essenzialmente due. Il primo è quello della perseveranza nella verità. Sappiamo che Satana non lascia che i suoi prigionieri evadano dalle sue prigioni, da quelle poi li conduce direttamente nell’inferno. Per questo li assale con continue tentazioni perché abbandonino la via della vita e ritornino nelle sue carceri di peccato, vizio, tenebra, morte. Se la tentazione non è sufficiente, lui passa alla persecuzione, alla violenza, all’incarcerazione, al giudizio, alla sentenza di morte.

A meno che non si decida di abiurare e di ritornare tra le sue braccia. Ecco dove si rivela la santità di Gesù. Mette in guardia tutti coloro che vogliono andare dietro di Lui. Se Lui è il Crocifisso, il Consegnato, il Tradito, il Condannato, l’Insultato, il Tentato, il Reietto, ogni suo discepolo sappia che dovrà passare per questa via.

Non vi sono altri sentieri per giungere al regno della beatitudine eterna. Se questi sentieri esistessero, la sua onestà eterna ce li avrebbe manifestati. Lui è il solo che chiama discepoli dietro di sé non per sé, ma per amore degli altri uomini da salvare, redimere, rivestire di vita eterna, luce, santità, giustizia perfetta. Lui è amore che si dona. Chiama altri perché diventino in Lui, con Lui, per Lui, amore per donarsi ai loro fratelli.

Il Vangelo 9 Novembre

La persecuzione è per ogni discepolo di Gesù. Anche il tribunale potrebbe essere per ogni credente in Lui. Gesù avvisa i suoi discepoli e dona loro il comando di lasciare una città se in quella si è perseguitati e rifugiarsi in un’altra. La fuga dalla persecuzione è la prima obbedienza. Il Padre non vuole la testimonianza con la morte, ma quella con la Parola.

Si viene incarcerati. È ancora una volta il Padre che sceglie la testimonianza che serve a Cristo Gesù. Se è necessaria la morte, lo Spirito Santo mette le giuste parole perché si vada alla morte. Se invece serve ancora la missione e la Parola, lo Spirito Santo mette sulla bocca le giuste parole perché si venga scarcerati e si possa continuare l’opera dell’evangelizzazione. I discepoli di Gesù devono ancora sapere che la persecuzione e la morte possono venire da qualsiasi persona, persino dal padre, dalla madre, dal figlio, dalla figlia, dal fratello, dalla sorella, da amici e nemici, vicini e lontani.

Per questo motivo Gesù chiede a tutti somma prudenza. I suoi sono mandati da Lui nel mondo come pecore in mezzo ai lupi. Essi dovranno essere prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Il cristiano dovrà essere mosso da una sola verità. Lui ha dato la vita a Cristo Signore. Lui ne potrà fare ogni uso.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che la vita del cristiano sia tutta a servizio del Regno.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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