Pubblicità
HomeTrending NowVangelo 22 Ottobre 2019. Beati quei servi che il padrone al suo...

Vangelo 22 Ottobre 2019. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli.

Lettura del Vangelo e commento di martedì 22 Ottobre 2019. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli.

.

Lc 12,35-38
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli.

Vangelo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».


Con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese

Di tutti gli uomini che vengono concepiti, moltissimi non vedono la luce per la triste e delittuosa piaga dell’aborto. Ne uccide più l’aborto che qualsiasi altra guerra sulla terra. Tutti i delitti visibili non sono per nulla paragonabili in quantità con i delitti invisibili. Oggi vi è la fabbrica della morte. Molti ospedali anziché luoghi di vita sono divenuti camere di morte. Ci si lamenta di quanti hanno ucciso milioni di uomini, chi sei e chi tredici. Non ci si lamenta per questa strage continua di innocenti che mai vedranno la luce. Anzi l’infanticidio è dichiarato diritto della donna. Questo sa fare la nostra società ipocrita, malvagia, empia, idolatra. Difende un cane. Uccide milioni di uomini.

Di quanti vengono alla luce, tutti conoscono il giorno della loro nascita. Nessuno però conosce l’ora della propria morte. Questa viene all’improvviso. Neanche si può immaginare l’ora della sua venuta. Le sue modalità non sono schematizzabili. Essa viene in forme sempre nuove, diverse. La morte è quell’ombra oscura che sempre ci segue e ci precede. È accanto a noi. Avanti e dietro di noi. In ogni istante lei può decidere che il tempo si è compiuto. Dinanzi a Lei non esistono camere blindate. Non vi sono cliniche specializzate. Non conosce nessun grande luminare della scienza o della tecnica medica. Lei prende chi vuole, quando vuole, dove vuole.

Vangelo

Gesù chiede ad ogni uomo di essere sempre pronto

Quando la morte viene deve trovarci preparati per affrontare il viaggio verso l’eternità. Le vesti strette ai fianchi sono di quanti stanno per affrontare un lungo viaggio. Le lampade accese significano che anche di notte si deve partire. La lampada accesa è la fede piena dell’olio della carità. Dinanzi al Signore bisogna presentarsi con la lampada accesa, non spenta, cioè con una vita ricca di opere buone, sante, perfette. Non possiamo andare nell’eternità con una vita spenta di amore, carità, misericordia, compassione, infruttuosa o peggio consacrata al male. Se ci presenteremo vuoti o malvagi, non vi sarà posto per noi nel Cielo. Saremo scaraventati nelle tenebre eterne dove vi sarà pianto e stridore di denti.

Il male del nostro tempo è la non fede nel giudizio eterno del Signore. Ognuno pensa che la giustizia divina funzioni come la giustizia umana: giustizia lunga, fatta di appelli e contro appelli, dove spesso non si conosce la verità, a volte la si nasconde e sovente anche la si minimizza, quando non la si contorce e addirittura la si disconosce, condannando l’innocente anche per motivi non strettamente di giustizia. Una giustizia che impiega venti e più anni per una sentenza definitiva, di certo non è giustizia. Il giusto giudizio di Dio invece si compie in un attimo. Ci si presenta dinanzi a Lui e l’anima già sa dove deve dirigersi, se verso il purgatorio, l’inferno, il paradiso.

Non vi è alcuna possibilità che l’anima si possa sbagliare, possa andare in un luogo anziché in un altro. Alla giustizia degli uomini possiamo tutti sfuggire. Il suo percorso è così lungo che sempre il rischio dell’inceppamento è possibile. Quella del Signore è immediata, istantanea ed è la stessa anima che si giudica in modo infallibile, eterno.

Chi nega il giusto giudizio di Dio, sia nel tempo che nell’eternità, non ha alcuna ragione di dirsi cristiano e neanche di lasciarsi battezzare nel nome di Gesù. Cristo non gli serve. Cristo ci è stato dato perché noi ci possiamo salvare e ci si salva in un solo modo: abbandonando la via del peccato che conduce alla morte eterna ed abbracciando la via della verità e della carità che porta alla vita eterna. Se tutti siamo salvati, indipendentemente dalle nostre opere, la Chiesa non serve, la missione non serve, i sacramenti non servono, papa, vescovi, sacerdoti non servono.

Commento a cura del Movimento Apostolico

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci salvi in Cristo Gesù.

LEGGI: Oggi la Chiesa ricorda San Giovanni Paolo II. Ecco la vita

Fonte www.lachiesa.it

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome