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Vangelo 13 Novembre 2018. Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.

Lc 17,7-10
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.

«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».


Tutto quello che vi è stato ordinato

Gesù dice: Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare? Ma cosa è stato ordinato al cristiano? Ecco solo alcune delle cose che il discepolo di Gesù è chiamato a fare.

Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.

Chi poi dice al fratello: Stupido, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice:Pazzo?Sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio.

Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

Non giurare neppure per la tua testa

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti?. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: Sì, sì? No, no?; il di più viene dal Maligno.

Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico.

Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano

Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (Cfr. Mt 5,1-48).
Non c’è riposo, tregua, sosta, né di giorno e né di notte, non ci sono né tempi e né momenti utili e non utili.

Quanto Gesù ha ordinato obbliga sempre. Quando il Signore viene, ci deve trovare nella sua Parola, nella sua Legge, in questa Giustizia superiore. Né possiamo vantarci perché viviamo secondo il suo comandamento. È obbligo naturale, condizione antropologica, relazione della creatura verso il suo Creatore.

Perché siamo servi inutili e non utili al padrone? Siamo inutili perché tutto ciò che facciamo è per sua grazia e sua misericordia. Ma anche perché quanto facciamo serve solo a noi, non a Dio. È per la nostra vita, non per la sua. È per la nostra salvezza eterna. Siamo come una brocca vuota che viene posta sotto l’acqua perché si riempia. Per l’acqua che scorre essa è inutile. È invece utile per l’acqua che prende e che trasporta. L’obbedienza al suo comandamento serve solo a colmare noi di vita eterna.

Madre di Gesù, Angeli, Santi, non permettete che cadiamo nel peccato della superbia.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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