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Vangelo (1 gennaio 2018) I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino.

Custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore (Lc 2,16-21)Lc 2,16-21
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

La Vergine Maria è testimone, osservatrice privilegiata del più grande mistero di Dio. Questo evento sommerge la sua mente, inonda il suo cuore, è infinitamente oltre la sua scienza, sapienza, conoscenza. Sa però che la sua vita è da questo mistero e di esso non vuole che cada per terra neanche un minuscolo frammento, un nanogrammo. Per questo Lei lo custodisce e lo medita nel suo cuore. Cos’è la custodia e cosa la meditazione? Lo scopriremo lasciandoci aiutare da due Salmi.

Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra. Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode. Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d’Israele. Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra. Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte. Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la tua vita. Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e per sempre (Sal 121 (120), 1-8).

Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non vigila sulla città, invano veglia la sentinella. Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare, voi che mangiate un pane di fatica: al suo prediletto egli lo darà nel sonno. Ecco, eredità del Signore sono i figli, è sua ricompensa il frutto del grembo. Come frecce in mano a un guerriero sono i figli avuti in giovinezza. Beato l’uomo che ne ha piena la faretra: non dovrà vergognarsi quando verrà alla porta a trattare con i propri nemici (Sal 127 (126), 1-5).

La sentinella, chi è preposto a vegliare sulla città, deve porre ogni attenzione affinché nessun nemico entri in essa. Altrimenti è la rovina di tutti. Un solo nemico che dovesse riuscire ad infiltrarsi in essa, anche con stratagemmi sofisticati, potrebbe portare alla sua distruzione. Del custode invece ci viene offerta una immagine stupenda. Lui è la nostra ombra che ci segue e ci avvolge, è l’ombra che mai si addormenta, che veglia sempre, si preoccupa di ogni cosa, custodisce il nostro piede dalla caduta.

Custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore

Alla Vergine Maria è stato affidato il mistero di Cristo. Lei dovrà custodirlo, difenderlo, proteggerlo, farlo crescere nel suo cuore. È la sentinella che non dorme perché esso venga preservato nella sua più grande purezza e verità. Dovrà fare tutto questo perché domani il Signore la renderà madre del suo corpo mistico e a questo corpo dovrà insegnare perennemente il mistero da lei custodito gelosamente nel suo cuore. Maria ha partorito Cristo, donandolo alla luce. Nella contemplazione e nella custodia dal seno, lentamente, lei è chiamata a far passare Cristo nel cuore. In esso Lui dovrà svilupparsi, crescere, maturare, raggiungere la sua dimensione più eccelsa, dal cuore di Lei essere partorito in ogni altro cuore. È questa la sua missione di Madre.

Così agendo, la Vergine Maria, diviene modello di ogni altro discepolo di Cristo Gesù, chiamato anche lui a generare il Verbo Eterno Incarnato in ogni cuore. Se però il suo cuore non diviene l’utero per il concepimento e la gestazione del Verbo della vita, come potrà sperare, pensare, credere di poterlo dare ad un altro cuore? Vuoto di Cristo è il suo cuore e vuoto darà ai suoi fratelli. Se Cristo nel suo cuore è un aborto, perché appena ricevuto è stato subito espulso, cosa potrà dare ai cuori? Affanno, tristezza, falsità, errore, menzogna. Anche se parlerà di Lui, dirà cose sconnesse, insensate, prive di ogni verità. O facciamo del nostro cuore un utero cristico, nel quale concepire e far crescere ogni giorno il Verbo della vita, oppure la nostra missione sarà sempre fallimentare. Diremo parole, ma non la Parola. Essa non è nel nostro seno.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci custodi di Gesù Signore




Commento a cura del Movimento Apostolico

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