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Una potente novena per proteggersi dall’invidia e dalle malelingue! Puoi iniziarla oggi!

IV GIORNO

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  1. Parola di Dio

“Vi esorto,dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio. Questo  è il vostro culto spirituale. Non conformatevi con la mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando il vostro spirito…” (Rm 12,1-2)

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  1. Meditazione

Il  dolore causato dalle critiche, il timore che ci facciano del male, sono sofferenze che a volte ci tolgono la pace. Ma queste sofferenze possono essere sempre offerte a Dio, come qualsiasi altro incomodo della vita. Se possiamo offrire a Dio con  un amore grande la sofferenza di una infermità fisica, o l’umiliazione di un insuccesso, possiamo offrirgli anche la scomodità di sopportare l’invidia degli altri. Ricordiamoci che anche Gesù ebbe a soffrire a causa della invidia. Il Vangelo racconta come i farisei invidiosi cercavano sempre di  comprometterlo, perché non sopportavano di vederlo famoso (Gv 7,32; 12, 18-19). Paolo anche dovette sopportare gli invidiosi (Fl 1,15-17; 1 Cor 3,4-8). Ma era tanto grande la sua fiducia in Dio e il suo amore che andava avanti, con entusiasmo: “ Dimenticando il passato e protendendomi verso l’avvenire, mi lancio verso la meta“.(Fil 3, 13-14). L’importante era compiere la missione che il Signore gli aveva consegnato e non perdere tempo a preoccuparsi degli invidiosi. La cosa migliore è offrire al Signore il dolore, le scomodità che gli invidiosi ci procurano e andare avanti, con l’amore del Signore, senza che con la loro invidia ci tolgano l’entusiasmo. Se possiamo unire una infermità del nostro corpo al dolore di Gesù Crocifisso, possiamo anche offrirgli le umiliazioni che ci procurano gli invidiosi, ricordando che anche Gesù soffrì queste umiliazioni. Egli ci comprende e ci accompagna. Con Lui tutto sarà più facile. Ed Egli merita che noi sappiamo accettare qualche scomodità per offrirgliela con tenerezza. Saremo più forti se  uniti profondamente a Gesù.

  1. Preghiera

Signore Gesù, già molte volte ti ho contemplato crocifisso ed ebbi compassione del tuo dolore. Molte volte ti offrii piccoli sacrifici come una risposta d’amore a ciò che per me hai fatto sulla   croce.

Molte volte desiderai abbracciarti unendo il mio dolore al tuo. Oggi, però, mi chiedi di accettare le umiliazioni; mi chiedi che ti consegni il mio orgoglio ferito e che accetti qualcuna delle sofferenze che mi causano gli invidiosi. Perché tu stesso passasti per le stesse angustie.

Non pretendo di essere migliore di te Gesù, pertanto accetto di dover soffrire un po’ a causa dell’invidia altrui, e ti offro tutto questo, con tutto l’affetto, affinché il mio cuore non resti accecato  e non si tormenti. Amen.

V GIORNO

Mezzi di liberazione

  1. Parola di Dio

“Salvami, Signore, dal malvagio, proteggimi dall’uomo violento, da quelli che tramano sventure nel cuore e ogni giorno scatenano guerre…Signore, mio Dio, forza della mia salvezza , proteggi il mio capo nel giorno della lotta. Signore non soddisfare i desideri degli empi, non favorire le loro trame”

(Salmo 140, 2-3.8-9, contro i cattivi)

  1. Meditazione

Se qualcuno ha grande fiducia in Dio, farà una semplice preghiera e il suo cuore resterà in pace. Ma a volte, la nostra fiducia è debole. Per questo abbiamo bisogno di utilizzare diverse forme di preghiera, per sentirci sicuri e protetti dal potere di Dio. Le preghiere ci motivano a crescere nella fiducia del Signore. Una maniera di pregare, per sentirci protetti dalle persone invidiose, è coprirci con il prezioso sangue di Gesù Cristo. Se questo sangue ha il potere di liberare tutta l’umanità dal potere del peccato, allora ha anche il potere di proteggerci da qualunque male. Quando  abbiamo paura degli invidiosi, immaginiamoci ai piedi del Signore Crocifisso. E lì  lasciamo che il sangue che sgorga dal suo cuore ci copra completamente e ci protegga da qualunque male che ci possa venire dagli invidiosi. Possiamo sempre pensare alla immensa gloria di Gesù Risorto, al potere di Dio che lo risuscita, e chiedergli che ci copra con quella stessa gloria e mantenga lontano da noi gli invidiosi e i loro progetti malvagi. Altro buon rimedio è prendere le Scritture e pregare con i Salmi, parola di Dio per noi. Questo ha un effetto speciale, poiché la parola di Dio è “più tagliente di una spada a doppio taglio” (Eb 4,12). Un mezzo molto speciale per fortificarci e difenderci dagli invidiosi è la comunione. Al riceverla possiamo chiedere a Gesù che ci difenda dal male della invidia. E anche se non possiamo riceverla, il solo desiderio dell’Eucaristia produce un grande effetto. Diceva San Tommaso d’Aquino che “tale è l’efficacia del suo potere che, appena la desideriamo,  già riceviamo la grazia che ci vivifica spiritualmente” (ST,III,79,I,ad I). Inoltre disse, una buona confessione dei nostri peccati, con un sincero pentimento, ci riempie del potere di Dio. Finalmente, possiamo approfittare dei sacramenti che hanno la forza della preghiera della Chiesa, come pregare aspergendo la nostra casa o il nostro corpo con l’acqua santa, o utilizzando una immagine di Gesù Crocifisso. Ci sono molti rimedi nella nostra fede che ci fanno sentire che, con l’aiuto del Signore, gli invidiosi nulla potranno contro di noi.

3.   Preghiera

Proteggimi, Signore, dalle manovre degli invidiosi, coprimi con il tuo preziosissimo sangue salvatore, avvicinati con la gloria della tua risurrezione, abbi cura di me per l’intercessione di Maria, e di tutti i tuoi angeli e santi.

Fa un cerchio divino intorno a me affinché il rancore degli invidiosi non penetri nella mia vita. Amen.

VI GIORNO

L’arma del perdono

  1. Parola di Dio 

“Se è possibile, per quanto dipende da voi, siate in pace con tutti gli uomini. Non vi vendicate uno con l’altro…”(Rm 12, 18-19)

  1. Meditazione

Contro gli invidiosi abbiamo le armi del Signore. Esse sono molto più potenti di quelle della paura, dell’odio e della vendetta. Ci sono, in particolare, tre armi del Signore che disarticolano gli invidiosi: il perdono, la lode e la benedizione. Quando non so come difendermi, la prima cosa è ricorrere al perdono. Perdonare gli invidiosi è meglio che odiarli. Perché, se alimentiamo il rancore o gli auguriamo il male, questo complica tutto, sveglia ancor più l’attitudine malvagia contro di noi. Si produce così una spirale di violenza. Ma, se cerchiamo di comprendere la loro debolezza, se tutto il giorno chiediamo al Signore la grazia, di perdonarli e  affidiamo a lui la nostra sofferenza e il nostro rancore, il perdono terminerà  slegandoci da questa relazione di sofferenza. Per poter perdonare qualcuno è importante motivarsi, ricordando che  anche Dio mi ha perdonato molte cose, che io ho fatto soffrire gli altri, che questa persona è amata da Dio, che gli deve la vita, che per lei Gesù ha sparso il suo sangue prezioso, sulla croce. Posso sempre ricordare che la mancanza di perdono produce in me molte angustie, sofferenze e perfino infermità. Il perdono, al contrario, mi cura, mi libera e mi restituisce l’allegria del cuore. È sempre importante cercare di comprendere la persona che ci invidia, cercando di scusarla, immaginando che ci sono cose molto dolorose nel suo intimo che la conducono all’invidia. Ma le motivazioni non saranno mai sufficienti, se non chiediamo al Signore la grazia del perdono. Perché il perdono è qualcosa soprannaturale, divino, celestiale, e non possiamo ottenerlo con le nostre proprie forze. E, se nemmeno vogliamo perdonare, almeno possiamo riconoscere che il rancore ci condiziona molto e allora possiamo cominciare chiedendo a Dio che ci conceda la grazia di liberarci e di perdonare. Così, poco a poco, lo otterremo. Fin tanto che non perdoniamo, continueremo a soffrire la frecciate degli invidiosi; ma quando riusciamo a perdonarli, vedremo come la loro invidia comincia a  esaurirsi e a non essere più pregiudizievole per noi.

         3  –  Preghiera

Signore, tu che perdonasti coloro che ti invidiavano, ti ingiuriavano e crocifiggevano, solo tu puoi darmi la grazia del perdono liberatore.

Metti nel mio cuore il desiderio sincero di comprendere e perdonare coloro che mi invidiano, perché io possa guardarli con i tuoi occhi di amore e di compassione. Amen.

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