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Un grande miracolo! La predica ai pesci di Sant’Antonio di Padova

La predica ai pesci di Sant’Antonio di Padova

Sant'Antonio di Padova
Immagine: S. Antonio predica ai pesci, Girolamo Tessari, XVI sec., Santuario del Noce, Camposampiero – fotografia di Giorgio Deganello – fototeca MSA

LA STORIA

Un giorno Antonio era a Rimini, che a quei tempi era piena di eretici. Il Santo iniziò la sua predica. Nessuno voleva ascoltare le sue prediche, anzi iniziarono a prenderlo in giro.

Allora, con un gesto esemplare, Antonio si diresse verso la spiaggia, dicendo (leggendo dal libro dei Miracoli) “Poiché vi dimostrate indegni della Parola del Signore, ecco, io mi rivolgerò ai pesci in modo da evidenziare ancora di più la vostra mancanza di fede.” Mentre parlava dell’amore di Dio a quelle creature che vivono nelle acque, un branco di pesci si avvicinò alla riva, sporgendo le loro teste appena fuori dall’acqua in gesto di ascolto. Alla fine del sermone il Santo li benedisse, ed essi si dispersero. Nel frattempo questo spettacolo aveva fatto un’impressione così forte sulle persone presenti che molti corsero indietro verso la città per richiamare i propri concittadini ad assistere al prodigio. Altri invece scoppiarono in lacrime e chiesero perdono. Presto una grande moltitudine di persone si raccolse attorno al Santo, che li esortò di tornare alle vie del Signore. Quindi, attraverso questo sermone indirizzato ai pesci, i cittadini di Rimini abbandonarono l’eresia.

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La meditazione

Con questo miracolo, Antonio interpella un po’ tutti noi. Ci domanda: “Siete veramente cristiani?” Una delle cose più importanti da capire sul Cristianesimo è che esso rappresenta non tanto una filosofia, o un sistema etico, e neppure un’ideologia religiosa o una setta. Il Cristianesimo è UN RAPPORTO. UN RAPPORTO PERSONALE CON GESU’. Essere cristiani significa riconoscere Cristo come amico. Gesù sta alla porta del nostro cuore e bussa. Egli attende una risposta. Egli vuole entrare e far parte delle nostre vite.

Abbiamo aperto la porta o stiamo ancora aspettando?

Fonte www.santantonio.org

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