Repubblica Centrafricana. Uccise 7 persone tra cui un sacerdote. Un altro prete risulta scomparso
Nell’attacco alle strutture per rifugiati della chiesa di Alindao sarebbero stati uccisi almeno 40 persone. Altre fonti parlano invece di 100 vittime.
Almeno sette persone, tra cui un prete, padre Blaise Mada (ordinato presbitero il 21 aprile 1996) sono state uccise giovedì in località Alindao, nel centro della Repubblica Centrafricana, dove si sono svolti combattimenti mortali tra gruppi armati. All’appello mancherebbe anche un secondo sacerdote.
I fatti sono accaduti tra mercoledì e giovedì ma gli scontri più violenti si sarebbero registrati ieri. Secondo Radio Notre Dame i morti invece sarebbero almeno 40 tra cui il Vicario generale della diocesi di Alindao e anche un altro sacerdote il cui nome sarebbe Celestino Ngoumbango. Il campo degli sfollati situato nel recinto del vescovado e del presbiterio di Alindao (Centrafrica), sarebbe stato, secondo le informazioni di Radio Notre Dame, il principale bersaglio dell’attacco di uomini armati portato ieri.
L’agenzia Nova sottolinea: “Secondo l’organizzazione non governativa Medici senza frontiere (Msf) le violenze tra i gruppi armati riesplose nelle ultime settimane nel nord del paese hanno costretto più di 10 mila persone a cercare rifugio in diversi luoghi. Gli scontri sono scoppiati mercoledì scorso nella città settentrionale di Batangafo, dove sono stati dati alle fiamme tre campi per sfollati, diverse abitazioni e un mercato. Dal 2013 il paese è dilaniato dalle violenze tra milizie musulmane ex Seleka e i cristiani anti-balaka e dagli scontri tra gruppi armati che si contendono il controllo del territorio e le sue risorse.
Secondo le Nazioni Unite, le violenze hanno costretto circa 700 mila persone ad abbandonare le loro abitazioni e altre 570 mila a cercare rifugio all’estero. Nel paese, stima l’Onu, circa 2,5 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria”.
Fonte: Il Sismografo