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Turchia, massiccio blackout (forse opera terroristi): commando sequestra magistrato

Turchia, commando sequestra un magistrato​Il magistrato turco Mehmet Selim Kiraz,che ha condotto l’inchiesta sull’uccisione del 14enne Berkin Elvan durante le manifestazioni di Gezi Park, è stato preso in ostaggio in tribunale a Istanbul da presunti membri del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C. Colpi di arma da fuoco sono stati uditi nel Palazzo di Giustizia. La terribile foto del magistrato con una pistola puntata contro il capo è stata diffusa su internet da un sito turco. Le forze speciali della Polizia hanno preso posizione intorno ai locali al sesto piano dell’edificio. Nelle stesse ore un massiccio blackout elettrico aveva colpito la Turchia. Tra le cause, il premier Ahmet Davutoglu non ha escluso l’ipotesi di un cyber attacco di terroristi. 

Avviate le trattative. Qualche ora dopo la polizia ha avviato trattativea polizia ha avviato trattative con i presunti membri del gruppo Dhpk-C che tengono in ostaggio il magistrato al sesto piano del palazzo di Giustizia di Istanbul. Un redattore del giornale turco Hurriyet ha chiamato il cellulare del magistrato sequestrato a Istanbul da un commando terroristico dell’estrema sinistra innescando un breve dialogo surreale con i sequestratori. Una voce maschile ha infatti risposto “il procuratore al momento non è disponibile” e poi ha attaccato. Intanto, in sottofondo, si è sentita un’altra voce gridare “è la polizia”. 

ll movimento armato di estrema sinistra turco Dhkp-c, che oggi ha rapito in tribunale il magistrato Mehmet Selim Kiraz, è inserito nella lista dei gruppi terroristi di Turchia, Ue e Stati Uniti. Fondato nel 1978 con il nome di Sinistra rivoluzionaria, è un movimento di ispirazione marxista-leninista. Nel 1994 ha preso l’attuale nome di “Fronte-Partito di liberazione del popolo rivoluzionario”. Nel 2008 la sua leader Asuman Akca fu arrestata con l’accusa di voler assassinare l’allora premier Recep Tayyip Erdogan. Rilasciata nel 2012, è stata uccisa poco dopo da un uomo identificato dalle autorità come un membro del Pkk. Dagli anni ’70 a oggi il gruppo ha compiuto e rivendicato diversi omicidi e attentati. L’ultimo risale allo scorso 6 gennaio, quando una donna kamikaze si è fatta saltare in aria in una stazione di polizia a Istanbul, uccidendo un agente e ferendone un altro in modo serio. Nel rivendicare l’attentato il Dhkp-C dichiarò la volontà di “punire gli assassini di Berkin Elvan”, il quattordicenne ucciso durante le manifestazioni di Gezi Park, sulla cui morte ha indagato il magistrato sequestrato oggi. Il primo febbraio del 2013 in un altro attacco kamikaze all’ambasciata americana ad Ankara morì una guardia addetta alla sicurezza. L’attacco più sanguinoso perpetrato dal gruppo terroristico sino ad ora è avvenuto il 10 settembre 2001 quando una donna kamikaze si fece esplodere davanti alla sede della polizia nella centrale piazza Taksim, ad Istanbul, uccidendo tre persone e ferendone almeno 20.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire

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