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Tremila chierichetti dal Papa

gruppo_chierichetti_castello - CopiaCirca diecimila ministranti provenienti da tutta Europa e anche da alcuni Paesi non europei, parteciperanno dal 2 all’8 agosto, a Roma, all’undicesimo pellegrinaggio internazionale organizzato dal Cim, Coetus Internationalis Ministrantium, associazione che offre coordinamento e indicazioni pastorali e liturgiche per i ragazzi, i giovani e gli adulti d’ambo sessi che svolgono servizio all’altare. Il pellegrinaggio vivrà momenti di scambio fraterno e percorsi di conoscenza con le comunità parrocchiali romane, oltre ad una momento intenso di preghiera con Papa Francesco. Massimo Lavena per Sir Europa ha intervistato Elisabeth Greil, responsabile del pellegrinaggio per la diocesi austriaca di Linz. In tutte le diocesi dell’Austria, infatti, il servizio all’altare è tradizionalmente molto sentito e partecipato.

A distanza di 5 anni i ministranti giungeranno a Roma da tutto il mondo. Qual è il significato di questo pellegrinaggio per i giovani e le giovani che fanno servizio all’altare?
“Per i ministranti e le ministranti questo pellegrinaggio rappresenta un evento unico, un grande rafforzamento per la loro fede e una nuova motivazione per il loro servizio. I ministranti svolgono i loro compiti divertendosi e con grande motivazione. Talvolta i loro coetanei non comprendono il loro impegno nella Chiesa, ma essi si confrontano con la fede più di altri bambini e giovani. Nel corso di questo appuntamento speciale conosceranno numerosi altri giovani impegnati nelle parrocchie e potranno incontrare Papa Francesco, testimone della fede molto conosciuto e seguito. Il fatto che il Santo Padre si sia preso un po’ più di tempo per incontrare i ministranti e per pregare con loro è qualcosa di molto bello e rappresenta un riconoscimento per il loro servizio”.

Sarete oltre diecimila, con una partecipazione austriaca numerosa, quasi 3.200 persone. Come mai la tradizione del chierichetto ha questo successo in Austria?
“La Katholische Jungschar è l’organizzazione giovanile della Chiesa cattolica austriaca responsabile anche della pastorale dei ministranti. L’obiettivo non è solo quello di introdurre i bambini, i giovani e i giovani-adulti al servizio liturgico, bensì anche sostenerli e accompagnarli nel loro cammino personale di vita e di fede. Per questo motivo, la pastorale dei ministranti affronta, accanto alle prove della liturgia, anche molti elementi ludici e pedagogici. In tal modo, i ministranti sperimentano il senso della comunità nel gruppo, la coesione, la gioia di essere cristiani. I ministranti sono una parte importante e attiva delle nostre comunità parrocchiali e della liturgia e sono consapevoli di esserlo. Per loro la pastorale organizzata dalla Katholische Jungschar offre una piattaforma per scoprire e sviluppare, con il gioco, la propria fede all’interno della comunità. In tal modo essi possono crescere reciprocamente, imparando gli uni dagli altri e dai capi dei gruppi, che sono volontari o dipendenti, cosa significa essere cristiano nei giorni nostri e vivere sull’esempio di Gesù. Inoltre, in quanto parte importante della comunità parrocchiale, possono sviluppare l’autostima, rafforzare la loro consapevolezza e imparare a sentirsi a casa nella Chiesa e nella liturgia”.

A Roma sarete distribuiti in tante parrocchie e ci sarà sempre una chiesa aperta a vostra disposizione: come impiegherete il vostro tempo?
“I nostri 3140 ministranti affronteranno un programma ricco e variato in cui sicuramente avranno occasioni di incontrare altri gruppi. Ma è giusto lasciare anche una parte allo Spirito Santo. I nostri ragazzi e giovani si incontreranno più volte in città e nei luoghi più impensati: li si riconoscerà dal foulard che indosseranno. Ad esempio, cinque anni fa, i ministranti e le ministranti di Linz hanno incontrato alla Metro un gruppo di un altro Paese e hanno iniziato improvvisamente a cantare un canto di pellegrinaggio tutti insieme. Il canto ha superato le barriere linguistiche e ha consentito lo scambio. Inoltre c’è il punto fisso, la preghiera con Papa Francesco martedì 4 agosto: ci sarà l’occasione di entrare in contatto con gli altri prima che inizino le attività in programma”.

Cosa significa per i pellegrini austriaci l’incontro con il Papa?
“Poter incontrare il Papa è per i ministranti un evento importante e per molti rappresenta il motivo principale del pellegrinaggio. Per loro, il Papa è una personalità importante ed è un ‘grande’, almeno quanto Lionel Messi o una star della musica pop. Inoltre, Papa Francesco riesce a toccare particolarmente il senso di giustizia dei giovani: alla loro età il senso di giustizia è un tema essenziale. Porteranno con sé a casa un immenso arricchimento per aver pregato insieme con tanta gente, il ricordo di aver conosciuto Papa Francesco e un grande conferma e una nuova motivazione per il loro servizio di ministranti e per la loro fede”.

Redazione Papaboys (Fonte www.agensir.it)

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