Un intento che si inserisce nel solco del controverso provvedimento adottato a Bologna (e contestato dal prefetto) e che arriva dopo il “gemellaggio” di Marino con il “Gay Pride” di San Francisco e dopo la sua partecipazione al “Pride” romano. “Idea-grimaldello, per scardinare la politica e il diritto – sostiene Zema -, è infatti quella di equiparare la trascrizione delle ‘unioni’ omosessuali contratte all’estero con i ‘matrimoni’ ugualmente registrati al di fuori dei confini nazionali, spacciando tale equiparazione come urgenza della città”.
Vera urgenza, sottolinea Zema, è invece “il tanto atteso rilancio” di Roma che “ancora non si è visto e le famiglie ne fanno le spese, travolte dalla crisi e dagli aumenti dei costi dei servizi comunali e disorientate da progetti educativi che anziché ‘promuovere le differenze’, come da intenti dichiarati, finiscono per negarle”. Fonte: Agensir