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Terremotati, il Papa a nonno Fabio: «Sono Francesco, posso pranzare con te?»

LANCIANO «Papa Francesco ci è venuto a trovare, mi ha salutato e mi ha baciato, è entrato nella mia camera, poi ha pranzato con tutti noi». E’ ancora emozionato Fabio Cicconetti, 82 anni, nonno materno del presidente del consiglio comunale di Lanciano, Leo Marongiu, quando racconta l’inatteso incontro con il Papa, arrivato ieri sui luoghi del terremoto, ad Amatrice e dintorni.

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Nonno Fabio, che fino agli anni ‘80 ha gestito una nota Cartolibreria, a Lanciano, in Corso Trento e Triste, si era trasferito ad Amatrice, città d’origine, 12 anni fa. Il terremoto del 24 agosto scorso, gli ha distrutto la casa, per lui fortunatamente solo una grande paura. Il nipote Leo andò subito a prenderlo e per una ventina di giorni è stato a Lanciano. Poi è andato nel centro di riabilitazione “San Raffaele” di Borbona, a 40 chilometri da Amatrice, per le cure predisposte in favore degli anziani dalla Asl di Rieti. Ed è qui che ieri mattina ha incontrato il Pontefice.

«Ero davanti alla mia stanza – ricorda con lucidità e commozione nonno Fabio al telefono con figli e nipoti – quando ha sentito un po’ di trambusto, con delle persone che venivano verso di noi. Sapete, la mia vista è ridotta e così quando il gruppo mi è arrivato vicino ho chiesto chi fosse quell’uomo vestito di bianco. E lui con voce serena: “Sono Francesco, Papa Francesco, sono venuto a salutarvi. Mi ha abbracciato a lungo, l’ho baciato, ho sentito subito di volergli un gran bene, l’ho invitato a entrare nella mia stanza, è entrato a vedere e mi ha regalato un rosario. Poi, è rimasto un po’ a pranzo con noi tutti del centro di riabilitazione, ci ha detto che pregherà per noi. Il Papa ci ha portato tanta gioia, non potremo mai dimenticare questa giornata”».

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«Proprio domenica scorsa – dice il nipote Leo Marongiu – siamo stati a trovare nonno Fabio al centro San Raffaele di Borbona, ma nessuno sapeva che ci fosse in programma una visita del Papa. Nonno sta recuperando, lui è un uomo forte, ma non si dimentica facilmente un terremoto, che ti ha distrutto la casa e ti ha lasciato tanto spavento. Quando ci ha telefonato per raccontarci dell’improvvisa visita di Papa Francesco, abbiamo subito avvertito la sua grande gioia. E credo sia stato lo stesso per tutti gli anziani del centro». A Lanciano Fabio Cicconetti è ricordato con affetto da quanti l’hanno conosciuto. La sua cartolibreria, in Corso Trento e Trieste, strada principale della città, era anche un punto d’incontro, oltre che un esercizio commerciale, per parlare e discutere di tutto, dai libri alla politica.





di Mario Giancristofaro per Il Messaggero

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