Pubblicità
HomeNewsTerra Sancta et OriensSiria: Ginevra2 ultimo giorno di incontri

Siria: Ginevra2 ultimo giorno di incontri

Case siriane distrutte dalla guerra.
Case siriane distrutte dalla guerra.

La Siria soffre. Sente la necessità di uscire dalla guerra. Il popolo è stanco. I cristiani soffrono. Hanno paura di essere giustiziati dai fondamentalisti, i quali non vogliono aiutare l’opposizione, ma intendono fondare il nuovo Stato islamico di Siria del Levante. Nel negoziato di Ginevra, sono emerse tante verità scomode alle potenze internazionali. Ecco perché l’equilibrio dei colloqui è stato molto fragile, soprattutto con l’opposizione. Chi rappresenta l’opposizione? Non è ben chiaro. Se andiamo in Siria la situazione non è altrettanto comprensibile. Contro “chi” lottano? Cosa vogliono dal popolo siriano? Nella confusione politica i reali “vincitori” sono i terroristi islamici, i quali sfruttano l’occasione per raggiungere i loro obiettivi.  Ginevra 2 è “un molto modesto inizio, ma è pur sempre un inizio”, ha detto Lakhdar Brahimi: “Questo è un inizio su cui possiamo costruire”. In effetti, è già stato ipotizzato di riprendere i negoziati il 10 febbraio. Più diretto il ministro degli Esteri siriano, Walid al-Muallem, che ha affermato che “i colloqui di Ginevra non hanno raggiunto alcun risultato concreto a causa dell’immaturità, testardaggine e mancanza di serietà che ha caratterizzato l’altra delegazione. Gli USA hanno interferito nella conferenza per farla saltare, cosa che ha portato un ambiente teso durante i colloqui. Abbiamo partecipato a Ginevra per discutere di tutte le questioni, ma dall’altro lato hanno insistito sulla discussione di una sola questione”. Moallem ha aggiunto che gli Stati Uniti stanno sostenendo i gruppi terroristici in Siria, dal momento che non esiste sul territorio un’opposizione “moderata” armata, ma solo bande terroriste. Ha anche spiegato che, a suo parere – come già aveva fatto presente a Brahimi – dovrebbero avere rappresentanti anche gli elementi dell’opposizione interna e dialogante, soprattutto perché l’opposizione presente a Ginevra non può contribuire a costruire il futuro della Siria in quanto sono distanti dalla Siria, dai siriani, dalle loro condizioni e aspirazioni.

A margine dei colloqui, continua in Siria lo smantellamento delle armi chimiche tra mille difficoltà legate alla instabilità politica che vive il paese. I vari depistaggi mediatici, hanno messo in serio pericolo i flebili trattati. Il personale internazionale della Nazioni Unite e dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) ed esperti locali, coinvolti nelle operazioni per distruggere le armi chimiche in Siria, sono regolarmente minacciati dalle bande jihadiste e due esperti siriani sono già stati uccisi. A dichiararlo è il direttore del Dipartimento Affari di sicurezza e del disarmo del Ministero degli Esteri russo, Mikhail Ulyanov, in un’intervista a Interfax:”Esistono ragioni per pensare che questo crimine è parte dei tentativi dell’opposizione radicale di interrompere il processo di eliminazione delle armi chimiche”. I militanti hanno attaccano anche i veicoli adibiti al trasporto delle armi chimiche: “Durante la rimozione della seconda partita di armi chimiche il 27 gennaio 2014, il convoglio che le trasportava è stato attaccato da militanti. L’attacco è stato arginato”, ha detto. Intanto, in Europa, per la precisione in Belgio, è iniziato ieri un processo contro 19 imputati accusati di un diretto coinvolgimento nelle attività del “jihad” in Siria e in Somalia. Si prevede che a questo processo ne seguiranno altri, dal momento che le autorità belghe stanno da tempo cercando di seguire le tracce di quella che è diventata nota ai media in Belgio come “la rete siriana”, i cui membri sono accusati di influenzare negativamente le menti dei giovani (compresi alcuni minorenni) per spingerli all’estremismo e alla violenza e mandarli a combattere a fianco dei gruppi alqaedisti in Siria.

Camion di Aiuti umanitari per la popolazione siriana.
Camion di Aiuti umanitari per la popolazione siriana.

Anche la Chiesa Ortodossa, è impegnata a portare il suo contributo per la pace in Siria e in tutto il medio Oriente. Il Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente, Giovanni, e sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, hanno tenuto una conferenza stampa congiunta prima della partenza del Patriarca per Antiochia. Il Patriarca Kirill, aveva invitato il Patriarca Giovanni a visitare la Chiesa Russa dal 25 al 30 Gennaio 2014. L’incontro, è avvenuto in un momento particolarmente difficile, a causa delle violenze che aumentano di giorno in giorno nel paese di Giovanni. La visita ha offerto l’occasione tra le parti, di scambiare diverse opinioni su questioni molto delicate. I due alti ecclesiastici hanno trovato nei colloqui, molti punti in comune tra le due Chiese, le quali, ritengono necessario per l’edificazione dei fedeli comunicare quanto segue:

1. Il compito della Chiesa nella comunità è quello di testimoniare con la parola e le opere l’Amore di Dio per l’uomo -a prescindere dalla religione e appartenenza dei singoli-, facendo proprie le parole del Vangelo di Matteo 9,5: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio”. Le Chiese sono chiamate a difendere il dono della pace, della dignità umana e i diritti fondamentali di ogni essere umano, il quale si trova al centro dell’Amore divino. Ispirati da questo principio fondamentale, devono (le Chiese) con il loro impegno e lavoro realizzare questi propositi. 2. Le violenze in Siria sono causa di sofferenza per molti bambini, i quali subiscono ogni sorta di abuso, che danneggia la loro innocenza. Le Chiese condannano in maniera forte i sequestri di persona, la limitazione della libertà personale e collettiva, e in fine il rischio di essere uccisi perché si rimane nella propria terra. Le Chiese sono considerate l’unica soluzione possibile per porre fine a questa tremenda tragedia, tramite il dialogo aperto e costruttivo per la pace in Siria. Inoltre, chiedono alla comunità internazionale di intensificare gli sforzi per portare la pace in quella martoriata terra, sostenendo il percorso di riconciliazione che ha avuto inizio a Ginevra. La pace in Siria e il rispetto della diversità religiosa sono fattori molto importanti per la stabilità di ogni regione, soprattutto per il Vicino Oriente.  Si spera che i politici possano trattare gli argomenti più urgenti del momento: come la pace in Libano, in Iraq, respingendo la logica della forza e della guerra. Rinunciare a tutto ciò aiuterebbe a diminuire la pressione esercitata dal terrorismo estremista nei suddetti paesi. La presenza cristiana in Antiochia risale a 2000 anni addietro. I cristiani, infatti, sono parte integrante del tessuto sociale nella regione. E’ importante sostenere tutto quello che potrebbe aiutare la Chiesa antiochena ad andare avanti nella testimonianza di Cristo per la salvezza del mondo.  La dichiarazione congiunta è stata l’occasione per ribadire la necessità di lavorare sodo per la liberazione di tutti i rapiti in Siria, in particolare di Okhuyna Almtaranin; Paolo e Giovanni; i sacerdoti e le suore e gli orfani di Deir Maloula . 3. Nel corso dei colloqui tra le due delegazioni, è stato notato come le due Chiese possano avere diversi campi di collaborazione soprattutto in quello dell’emergenza sociale. Tante persone sono partite dalla Russia per soccorrere i fratelli siriani, nelle loro necessità. Altri scambi potrebbero essere compiuti nell’ambito dell’istruzione teologica, nelle visite e pellegrinaggi con tappe spirituali nei luoghi più importanti delle due Chiese, nello scambio culturale, nelle missioni, ed infine nell’approfondimento delle relazioni tra le due Chiese. 4. Sulla base dell’esperienza della cooperazione, è stata sottolineata l’urgenza di sostenere la cultura ortodossa, in tutte le direzioni. Le Chiese sono invitate a trasmettere la ricca spiritualità cristiana al mondo, nella gioia della Parola del Salvatore. Di seguito il testo del comunicato in arabo:

وقبل العودة من روسّيا صدر بيان مشترك عن غبطة يوحنّا العاشر بطريرك أنطاكية وسائر المشرق وقداسة كيريل بطريرك موسكو وسائر روسيا

بيان مشترك صادر عن غبطة يوحنّا العاشر بطريرك أنطاكية وسائر المشرق وقداسة كيريل بطريرك موسكو وسائر روسيا

بدعوة من صاحب القداسة البطريرك كيريل الأول، بطريرك موسكو وسائر روسيا، قام صاحب الغبطة البطريرك يوحنا العاشر، بطريرك أنطاكية وسائر المشرق، بزيارته السلامية الأولى للكنيسة الروسية بين ٢٥ و٣٠ كانون الثاني ٢٠١٤. أتت هذه الزيارة في ظروف صعبة تعيشها الكنيسة الأنطاكيّة بسبب العنف الحاصل على أرضها وما ينتج عنه من مآسٍ يتعرض لها إنسان هذه الديار.

أتاحت هذه الزيارة المناسبة للتشاور بين الكنيستين حول العديد من الأمور التي تشكل قاسما مشتركا لشهادتهما وخدمتهما. تجد الكنيستان أنه من الضروريّ أن تعلنا ما يلي:

١ – مهمة الكنيسة في المجتمع هي أن تشهد قولاً وفعلاً لمحبة الله للإنسان بغض النظر عن دينه وانتمائه. وعملاً بقول السيّد “طوبى لصانعيّ السلام فإنهم أولادًا لله يدعون” (متى ٩:٥) نحن نعلن تمسّكنا بالسلام وبكرامة الإنسان وحقوقه, فكلّ إنسان هو محط المحبة الإلهيّة ومن أجله تجسّد الكلمة، ويعمل الروح باستمرار. تستلهم الكنيستان هذا المبدأ الأساسيّ في مقاربتهما لكل ما من شأنه أن يوجّه عملهما وتعاونهما وخدمتهما.

٢ – يتألم كل أبناء الكنيستين لما يجري اليوم في سوريا من عنف وقتل وتعرض للحرمات. ونحن نرفض رفضًا تامًا أن يكون إنسان هذه الديار عرضة للقتل، والتهجير، والخطف، والحد من الحريات.

تعتبر الكنيستان أن الحل الوحيد الممكن لوضع حدّ لهذه المأساة هو اعتماد الحوار المنفتح والبنّاء كضامن للسلام في سوريا كما لاستقلالها، ووحدة أراضيها، ومساواة كلّ المواطنين بالحقوق والفرص. إنّنا ندعو المجتمع الدولي ليكثّف جهوده لإحلال السلام في سوريا ولدعم المسار الذي بدأ في جنيف. استتباب السلام في سوريا واحترام التنوّع الديني فيها هما عاملان هامان ليعمّ السلام كل منطقة الشرق الأدنى.

كما تأمل الكنيستان أن تتم معالجة كافة الأمور السياسية في لبنان كما في العراق أو في مختلف بلاد المشرق بروح سلامية ترفض منطق القوة أو الاستقواء، وتنبذ كل ما من شأنه أن يؤدي إلى ممارسة الضغوط التي يمكن أن تصدر عن التطرّف والإرهاب.

 

وتشدد الكنيستان على أن الوجود المسيحيّ الأنطاكيّ في الشرق أصيل ويعود إلى ألفيّ سنة، وأن المسيحيين هم جزء لا يتجزّأ من النسيج المجتمعيّ في المدى الأنطاكيّ. ونحن نؤمن أنه من الأهميّة بمكان دعم كلّ ما من شأنه أن يساعد الكنيسة الأنطاكيّة على المضيّ قدمًا في شهادتها الخلاصيّة في العالم.

وهذه مناسبة للإعلان مجدّدًا عن ضرورة العمل الجاد للافراج عن كافة المخطوفين في سوريا ونخصّ بالذكر أخوينا المطرانين بولس ويوحنا والآباء الكهنة وراهبات وأيتام دير معلولا.

٣ – في المحادثات التي تمت أثناء الزيارة لاحظ الوفدان الروسي والأنطاكي وجود كثير من الحقول التي يمكن للكنيستين أن تتعاون فيها أكان ذلك في ميادين طارئة كموضوع الإغاثات حاليًا، حيث عبّر الشعب الروسيّ بأكمله عن محبته لإخوته في سوريا بروح العطاء التي تميّز بها، أو في ميادين أخرى كالتعليم اللاهوتي، وزيارات الحج إلى المعالم الروحيّة لكلّ من الكنيستين، وتبادل البعثات الثقافيّة لما في ذلك من فائدة على صعيد توطيد العلاقات بين شعبيّ الكنيستين.

٤ – وانطلاقًا من خبرة التعاون بينهما تؤكّد الكنيستان على الحاجة الملحّة لدعم شهادة الأرثوذكسيّة في العالم. فالأرثوذكسيّة مدعوّة أن تنقل إلى العالم غنى روحانيتها في معالجة شؤون إنسان اليوم الإجتماعيّة فتنقل إليه بشرى الفرح التي أتى بها الكلمة المخلّص.

 

 

وترى الكنيستان أن تمتين الوحدة الأرثوذكسيّة أمر على شيء كبير من الأهميّة، لذا فالتحضير المسبق والمتأنّ لأيّ اجتماع أرثوذكسيّ جامع عبر لجان مختصّة، تتمثّل فيها كل الكنائس، هو الذي يكفل لهذا الاجتماع النجاح المرتقب. يتطلّب هذا الأمر اعتماد روح التواضع والانفتاح والمحبة في العمل على إنهاء الخلافات الأخويّة القائمة.

٥ – كانت هذه الزيارة أيضًا مناسبة لتبادل الآراء حول العلاقات بين الكنائس المسيحيّة وللتأكيد على ضرورة التنسيق بين الكنيستين للعمل على دفع هذا المسار بالاتجاه الصحيح استنادًا إلى مستلزمات الشهادة المسيحيّة في العالم.

٦ – عرفت الكنيستان الروسيّة والأنطاكيّة خبرة تعايش مميزة مع الإسلام. لذا ترفض الكنيستان رفضًا قاطعًا كل دعوات التطرّف وكل خطاب يدعو إلى الكراهية وتدعوان المسيحيين والمسلمين ليعملوا معًا في سبيل خير أوطانهم.

٧ – تأكيدًا على روح المحبة التي تجمعهما، وعلى ضرورة متابعة الأمور التي أثيرت في هذه الاجتماعات وفي هذه الظروف الحرجة بالذات، تمت تسمية لجنة متابعة بين الكنيستين من شأنها أن تعمل على دراسة خطط تسمح بوضع ما نتج عن هذه الزيارة موضع التنفيذ.

موسكو في التاسع والعشرين من كانون الثاني ٢٠١٤

di Francis Marrash

Il Patriarca Giovanni (a sinistra) e il Patriarca Kirill (a destra).
Il Patriarca Giovanni (a sinistra) e il Patriarca Kirill (a destra).

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome