Su come sia nata questa idea, Adélaïde Patrignani della Radio Vaticana ha intervistato padre Olivier Ruffray, rettore del Santuario di Lisieux, anch’egli a Roma in questi giorni:
R. – Cette année nous avons invité, pour la fête des bienheureux Louis et Zélie …
Quest’anno, in occasione della festa dei Beati Louis e Zélie Martin, il 12 e 13 luglio, abbiamo invitato il cardinale Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi; tra Alençon – dove Santa Teresa è nata e dove la famiglia Martin ha abitato – e Lisieux, dove Teresa è conosciuta da tutti, sulla strada che ci portava da Alençon a Lisieux abbiamo parlato della possibilità di accogliere a Roma, per la durata del Sinodo, le reliquie di Louis e di Zélie Martin. Ci era parso di capire che il cardinale Baldisseri desiderasse che fossero presenti anche le reliquie di Santa Teresa, a rappresentare un segno importante per le famiglie di oggi, per tutte le famiglie.
D. – Louis e Zélie Martin sono ancora un esempio per i genitori di oggi?
R. – Chacun pourrait penser qu’il ne sont pas un modèle parce-que ils vivent au …
Si potrebbe pensare di no, che non possono essere d’esempio perché hanno vissuto nel XIX secolo; ciò nonostante, hanno vissuto quello che tutti desiderano sperimentare anche oggi. Il loro desiderio era amare Dio e amarsi tra di loro, nella loro vita di coppia e amare nella loro vita di famiglia, amare attraverso i diversi impegni nella società. Poi, quando il signor Martin è arrivato a Lisieux e ha iniziato il suo impegno a favore dei più poveri, anche qui il loro desiderio è stato sempre quello di amare. E l’amore attraversa il tempo e, in questo senso, non ha limiti …