Pubblicità
HomeNewsRes Publica et SocietasSindaci in Vaticano: pronti a impegno comune su clima e schiavitù

Sindaci in Vaticano: pronti a impegno comune su clima e schiavitù

Sindaci in Vaticano: pronti a impegno comune su clima e schiavitùLe nuove schiavitù e i cambiamenti climatici. Sono le due emergenze connesse nella realtà e nel magistero di Papa Francesco su cui, oggi e domani, si confrontano per la prima volta in Vaticano oltre 70 sindaci delle più importanti città del mondo. Prima un Workshop poi un Simposio, promossi dalle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali, per far conoscere le buone pratiche già in atto e sollecitare un impegno comune per inserire la lotta alle moderne schiavitù e la salvaguardia del creato negli Obiettivi di sviluppo in sede Onu e al prossimo summit sul clima di Parigi. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Papa Francesco e il gruppo di lavoro nato con le Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sono una leadership indispensabile. Lo pensano tutti i sindaci giunti in Vaticano da Europa, Asia e America, pronti a dare il loro contributo sul quadro allarmante tracciato dai due organismi vaticani. Trenta milioni di persone coinvolte nel traffico di esseri umani da reintegrare nella società con la dignità perduta e un riscaldamento globale che al 2050 salirà di 4 gradi, portando sciagure naturali, uragani, siccità, incendi sempre più frequenti e la morte di milioni di poveri, se non si riduce l’emissione di gas nocivi e l’uso dei combustibili fossili. Ma, come scrive il Papa nell’Enciclica “Laudato si’”,”non è troppo tardi”. Francesco chiede agli amministratori locali “dialogo e azione” e una “solidarietà inter e intra generazionale”. E i sindaci rispondono parlando di sfide e buone pratiche, dopo aver ascoltato due toccanti testimonianze di giovani vittime della schiavitù sessuale e sul lavoro, provenienti dal Messico. “Ora tocca a noi”, dice Bill de Blasio, sindaco di New York,“la saggezza deve essere la nostra ancora di salvezza”.

“ In California we have lot of smog…”
“In California abbiamo molto smog, un inquinamento atmosferico terribile”, spiega il governatore Edmund G.Brown, annunciando che ”il 25% dell’elettricità viene da risorse rinnovabili, idriche o nucleari” e che la sua sfida principale è “contrastare gli interessi economici delle grandi compagnie che stanno distruggendo sostanzialmente le possibilità per le future generazioni”.

“A Stoccolma”, dice invece il sindaco Karin Wanngard, “il mio impegno è creare maggiore eguaglianza sociale a livello scolastico e sanitario”. Cosa pensa dell’Enciclica “Laudato si’” del Papa, le chiediamo:

“I think it is really really good…
Penso sia davvero una cosa buona. L’impegno del Papa nell’ambiente – il fatto che dobbiamo cambiare il nostro stile di vita per far sì che il nostro ambiente sia migliore – è molto importante. Il Papa vuole costruire un mondo che sia uguale per tutti e che resti unito”.

Di un “cammino virtuoso intrapreso” e di una “conversione ecologica” in corso a Parigi parla il sindaco Anne Hidalgo: mobilità sostenibile, più alloggi sociali e riciclo dei rifiuti, dice, sono settori prioritari anche per l’occupazione giovanile, mentre il primo cittadino di Madrid, Manuela Carmena, sottolinea quanto stia facendo per contrastare la prostituzione cercando di andare all’origine del problema,ll’educazione alla sessualità.

Anche dai sindaci italiani arriva l’impegno per la sostenibilità ambientale. Giuliano Pisapia porta in Vaticano l’esperienza di Milano, sede dell’Expo:

“L’Enciclica ci dà messaggi molto forti al riguardo e posso dire che Milano sta facendo tutto il possibile. Il 16 ottobre centinaia di sindaci di tutte le città del mondo, davanti al segretario generale dell’Onu, firmeranno questo patto cui stiamo lavorando da più di un anno, con impegni concreti e praticabili, per la lotta agli sprechi alimentari, la sana alimentazione, di fatto la lotta alla fame nel mondo. Dobbiamo fare questo passo avanti e dalle città può partire non solo il grido d’allarme, ma l’impegno concreto che spesso i governi nazionali non riescono ad attuare”.

Altro fronte è quello della lotta alle moderne schiavitù: le migrazioni forzate in primo luogo. L’Europa deve fare di più anche rispetto all’ultimo accordo preso sulla ripartizione dei richiedenti asilo ed è sbagliato nutrire la xenofobia per scopi elettorali. Lo ripetono tutti i primi cittadini italiani, che prendono la parola da Catania a Bologna a Firenze, e soprattutto lo ribadisce il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, dando la sua testimonianza:

“Essere chiamati qui dal Papa è qualcosa di straordinariamente importante e dà un grandissimo senso di responsabilità. Nessuno può avere l’alibi di tirarsi indietro, anche soltanto pensando che quello che tu puoi fare, non risolve tutto”.

Roma si prepara al Giubileo pensando soprattutto alla mobilità cittadina. Lo dice il sindaco Ignazio Marino, tra gli oltre 70 presenti in Vaticano per l’incontro con il Papa. Il suo intervento si sofferma in particolare sulle moderne schiavitù, ma al microfono di Gabriella Ceraso parla anche di come la capitale sta affrontando la questione della sostenibilità ambientale:

R. – Roma, sin dall’inizio del mio mandato nel 2013, ha considerato il lavoro nel settore dei cambiamenti climatici come una parte importantissima del mio e del nostro mandato. Si ridurrà del 14% la circolazione di traffico privato e si aumenterà del 20% quella su trasporto pubblico e soprattutto su rotaia. Ecco perché abbiamo voluto spingere e inaugurare un’opera che sembrava ferma come la Metropolitana C. Allo stesso tempo abbiamo investito quest’anno 47 milioni di euro per sostituire 190 mila lampadine nella nostra città e questo avverrà nei prossimi 12 mesi: avremo lampade al “led” e quindi risparmieremo il 55% di energia. E’ un tema reale… E’ molto importante che il Papa ricordi a tutti che la conoscenza scientifica è innegabilmente il punto di partenza.

D. – Schiavitù moderne: a Roma ce ne sono e quali sono gli aspetti che le stanno più a cuore?

R. – A Roma, purtroppo, nel recente passato politica e amministrazione corrotta hanno permesso che si sfruttasse l’immigrazione: ora, sia dal punto di vista dell’azione giudiziaria che dell’azione amministrative vogliamo restituire dignità alla persone. Oggi, ne ho approfittato per parlare anche di una forma di schiavitù moderna, quasi trascurata: circa 10 mila persone ogni anno vendono un proprio organo, spesso per poche centinaia di euro. I commercianti fanno profitti su ogni organo per 100 mila euro, mentre i poveri che lo vendono un organo, lo fanno per comprare medicine per un figlio, per pagare l’affitto di casa, perché sono disperati e costretti dai debiti. E’ un traffico inaccettabile, è un crimine contro l’umanità! Io ho fatto una proposta molto forte: chi va all’estero, sfrutta il corpo di un altro essere umano per comprare un rene, quando torna in patria non dovrebbe più avere l’emodialisi perché ha un rene trapiantato, ma dovrebbe andare in prigione.

D. – Prostituzione, pedopornografia sono schiavitù moderne, anche se forse l’aspetto dei migranti è quello che più prende in questo i sindaci italiani ed europei. Il Papa chiede di dialogare, ma anche di agire agli amministratori locali. Che cosa ne pensa della soluzione che ha trovato l’Europa riguardo a questo e cosa avete intenzione di fare tra primi cittadini?

R. – Con Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, abbiamo espresso la nostra insoddisfazione rispetto alle misure messe in atto dell’Europa. Noi non crediamo che immaginare l’accoglienza per alcune migliaia di persone possa essere una risposta a un problema che rappresenta anche una sfida, come dicevo, del nostro tempo: da quello che sappiamo, ci sono tra i 500 mila e un milione di persone ammassate sulle coste del nord dell’Africa pronte a raggiungere l’Europa… Noi dobbiamo avere strumenti collegiali che ci facciano sentire tutti – davvero tutti – coinvolti.

D. – Roma città aperta, sostenibile e sicura, ma anche una città accogliente: sarà questa la Roma del Giubileo? A che punto siamo?

R. – Abbiamo iniziato tutta una serie di lavori riguardanti soprattutto la viabilità: ad esempio, abbiamo avviato la realizzazione di 5 rotatorie sull’Ardeatina, dove c’è la Chiesa Dives in Misericordia, sicuramente un luogo di pellegrinaggio di tanti che verranno a Roma; abbiamo deciso di riaprire alcune gallerie che erano chiuse dal 1990 e farci passare la ferrovia, in modo che ci sia un collegamento al treno da San Pietro a Vigna Clara… Insomma, vogliamo migliorare la possibilità di muoversi all’interno della città. Tutte le opere che potevamo avviare le abbiamo avviate, altre le avvieremo durante il mese di agosto. Roma è e sarà una città accogliente, ma la sfida del XXI secolo dell’immigrazione è una sfida che non riguarda solo la nostra città.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome