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Si è spento Gaetano Fuso, il poliziotto guerriero che ha portato al mare i malati di SLA

Tutta l’Italia piange la scomparsa di Gaetano Fuso

Gaetano Fuso era un poliziotto in servizio al Nucleo della Polizia Scientifica di Galatina quando l’ha colpito la malattia.

(Fonte famigliacristiana.it – Antonio Sanfrancesco)

Addio a Gaetano Fuso, se n’è andato sabato a 44 anni, dopo aver lottato per sei anni contro la SLA che lo aveva aggredito nel 2014.

Di origini salentine, amava il mare e gli sembrò una beffa troppo grande abitarvi a due passi e non poterci più andare dopo che la SLA, nel 2014, aveva reso il suo corpo duro come la pietra. Non si diede per vinto. Ha lottato con tenacia e coraggio. Per sé e per gli altri malati nelle sue stesse condizioni. E nell’agosto 2015, con la moglie Giorgia Rollo sempre al suo fianco e un manipolo di altri volenterosi, ha realizzato il suo sogno: la Terrazza “Tutti al mare!”, il primo accesso attrezzato al mare in Italia per persone affette da SLA, patologie neuromotorie e altre gravi disabilità motorie.

La struttura, nella bella spiaggia di San Foca, marina di Melendugno, in provincia di Lecce, è aperta da sei stagioni, ha offerto i suoi servizi gratuiti a più di settecento ospiti ed è diventata un modello replicato in altre regioni italiane.

«Hei! Brutta banda di pazzi pieni d’idee, voglio ringraziarvi tutti per l’affetto e l’amicizia che mi state trasmettendo», scrisse nel marzo 2015 quando aveva lanciato l’idea spiegando com’era nata, «quando ho proposto al gruppo la mia idea non pensavo “scoppiasse” in questo modo. È maturata in un periodo per me senza prospettive, un periodo che ancora mi accompagna… ma è nata da un ricordo. L’anno scorso vedevo ogni giorno un ragazzo in sedia a rotelle con il respiratore che passeggiava su e giù per il lungomare senza mai poter varcare quei dannati gradini. Io mi ero già imparentato con questa perfida signora che ha sconvolto la mia vita e quella della mia famiglia ma il pensiero andava a tutte le persone che soffrono. Quindi ancora grazie e vi prego tutto quello che fate, fatelo pensando a quelle persone e non a Gaetano, che è già contento per quello che siete e che farete. Grazie grazie grazie!».

Gaetano Fuso
Gaetano Fuso

La sua malattia la paragonava alla pietra: «Sentirsi pietra significa sentirsi pesanti e ingombranti. Cosa fare di questa pietra? Sfruttare le sue potenzialità e costruire un cammino, fare della sua durezza il punto di partenza e di forza». Era la sua filosofia di vita. mai arrendersi, mai piangersi addosso, mai dire “Io non posso”. Al contrario, “Io posso”, come aveva chiamato il suo progetto dando una lezione a tutti: vivere da uomini veri non significa oltrepassare la propria finitezza e il proprio limite ma abitarli.

Gaetano Fuso era un poliziotto in servizio al Nucleo della Polizia Scientifica di Galatina quando l’ha colpito la malattia.

Nel 2018 era stato insignito dal Presidente della Repubblica Mattarella del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana «per la determinazione e la forza d’animo con cui ha portato a compimento il progetto «La Terrazza “Tutti al mare!”».

Grazie al sostegno infaticabile della moglie e degli amici, con il motto “IO POSSO” ha voluto combattere affinché la sua vita e quella di altri uomini e donne con la SLA potessero riacquistare dignità, rispetto, diritti, come l’assistenza domiciliare h24, indispensabile per chi non può muoversi, né mangiare o respirare da solo. Oppure far sì che questi malati, d’estate, possano concedersi un bagno al mare in sicurezza.

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