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Servizio AntiSette: numero verde a fianco delle vittime

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L’iniziativa della Comunità Papa Giovanni XXIII, nata nel 2002, ha avuto 2.613 contatti nel 2014. Fenomeno dell’occulto in costante espansione 

I poveri non sono soltanto gli individui sprovvisti di beni materiali, ma anche coloro che vengono deprivati del diritto ad essere persone. Tra di loro ci sono le vittime delle sette – uomini deboli, perseguitati, emarginati e inascoltati – la cui dignità è offesa e calpestata. Il Servizio AntiSette della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, fin dall’inizio delle sue attività nel 2002, si sviluppa come un cammino di condivisione e di aiuto nei confronti di questi “nuovi” poveri.

Le sette, infatti, sostenute e finanziate dall’enorme giro di affari dei maghi, per la maggior parte truffatori consapevoli, ciarlatani di ogni genere, sono in grado di falsificare la realtà, alimentando l’illusione e l’inganno, indicando vie sbagliate mediante riti e rituali improvvisati e comunque sempre diabolici e menzogneri. I guru dell’occulto e le organizzazioni settarie ben strutturate ed estese sono fortemente in competizione tra di loro tanto quanto si spalleggiano e si proteggono, tramite una sorta di confederazione virtuale, in cui il silenzio e l’omertà sono la regola affinché le loro trame possano restare celate.

Dinanzi a questo scenario il Servizio AntiSette ha ridato speranze e certezze a tante vittime, spezzando il silenzio su tali fenomeni. Uomini e donne confusi e sconvolti raccontano storie incredibili e cariche di sofferenza. Padri e madri, mogli e mariti piangono per la disperazione di non poter più incontrare il proprio caro che da un giorno all’altro si è allontanato da casa e ha iniziato a odiare la sua famiglia.

La nascita del Numero verde 800-228866 del Servizio AntiSette è strettamente collegata a una vicenda realmente accaduta. La Polizia stava indagando su un gruppo di satanisti che adescavano ragazzi, anche minorenni, davanti ad alcune scuole e stabilimenti balneari, dove avvenivano dei concerti di heavy metal. I reclutatori, sfruttando l’interesse di molti giovani per questo tipo di musica, dopo gli spettacoli, invitavano i ragazzi a partecipare a serate private. Quando questi si presentavano, venivano drogati a loro insaputa (soprattutto con allucinogeni e LSD) utilizzati in riti indicibili (tra i quali vampirismo, scarnificazione e trafugamento di cadaveri) segretamente ripresi e fotografati per poi essere ricattati. La magistratura, a seguito della necessità di capire cosa ispirasse questa setta a compiere tali reati, interpellò la Comunità Papa Giovanni XXII e il responsabile del Servizio AntiSette che partecipò alle indagini decifrando i tanti oggetti e rituali satanici che il gruppo svolgeva.

Le testimonianze dei giovani coinvolti sono state così sconvolgenti da suggerire la creazione del Numero verde come punto di ascolto sempre attivo che raccogliesse le drammatiche richieste di aiuto di quanti potessero trovarsi in situazioni analoghe. Questo telefono, sin dal giorno della sua istituzione, non ha mai smesso di squillare, dimostrando che è possibile fornire un sostegno reale a chi è coinvolto nelle più disparate espressioni di esoterismo e occultismo.

Dal monitoraggio del Servizio AntiSette, che nel 2014 ha avuto 2.613 contatti totali, risulta che il fenomeno dei gruppi settari continua a essere in costante espansione. Il Nord Italia è il più interessato con il 40% dei casi trattati, mentre Sud e Centro si attestano rispettivamente al 31 e al 29%. Le psicosette sono le realtà più diffuse (42%), ma si denota un aumento delle sette magico-esoteriche (18%); i culti estremi (tra cui satanismo, spiritismo e stregoneria) sono al 25%, i gruppi di carattere pseudo-religioso al 15%.

Sono in continuo incremento, rispetto agli anni passati, coloro che vengono adescati via internet: ben il 31% rispetto al numero totale di vittime. Gli adulti sono i più colpiti dal problema (38%), sebbene anche i dati relativi a giovani (33%) e adolescenti (15%) siano elevati in modo preoccupante. La fascia degli anziani coinvolta arriva al 14%.

Tra quanti hanno contattato il Servizio AntiSette nel 2014 il 58% erano donne e il 42% uomini. Le vittime, invece, sono più uomini (54%) che donne (46%) e appartengono principalmente a un ceto sociale medio (45%) anche se non mancano persone di ceto alto (33%) e basso (22%). Si rivolgono a santoni, maghi e sette per problemi di salute (36%), economici (25%), a seguito della perdita dei propri cari (14%), per un bisogno di spiritualità (13%) e per difficoltà familiari (12%).

Il tipo di risposta e aiuto che la Comunità Papa Giovanni XXIIII fornisce ai malcapitati si traduce in incontri personali, risposte telefoniche o via email (47%), contatti con parroci, esorcisti o altre realtà ecclesiali (23%) e collegamento con le forze dell’ordine (30%). Infatti, nei casi in cui si presentano vicende connesse a reati penali, si incoraggiano e si aiutano le vittime a rivolgersi a Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza. In tal senso il Servizio AntiSette collabora con la Polizia di Stato, che nel settembre 2006 ha creato un gruppo denominato S.A.S. (Squadra Anti Sette), destinato all’approfondimento del fenomeno connesso alle attività illecite delle sette.

di Don Aldo Bonaiuto

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