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Sbarchi, parola alla Ue. Ecco il piano in 13 punti

Sbarchi, parola alla Ue. Ecco il piano in 13 puntiAnche sull’onda dell’ultimo terribile naufragio nel Mediterraneo la solidarietà internazionale comincia a prendere corpo.

Almeno tre Paesi, Gran Bretagna, Belgio e Norvegia, sono già pronti a fornire navi per evitare nuove tragedie nel Mediterraneo. Mentre il decalogo di interventi presentato lunedì scorso dalla Commissione Ue ai ministri degli esteri e dell’interno riuniti a Lussemburgo sta per tradursi nei 13 punti elencati nella bozza delle conclusioni che saranno oggi sul tavolo del vertice straordinario dell’Unione.

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Questi i 13 punti in approvazione al vertice della Ue 

1) Rafforzamento in tempi brevi delle missioni Triton e Poseidon con almeno il raddoppio delle risorse finanziarie a disposizione e l’aumento dei mezzi utilizzati, nonchè un ampliamento del raggio di azione.

2) Smantellamento della rete di trafficanti di esseri umani, sequestro dei loro beni e loro processo.

3) Identificazione, cattura e distruzione sistematica delle imbarcazioni utilizzate dai trafficanti. A questo scopo l’Alto rappresentante Ue dovrà immediatamente iniziare a preparare una missione Pesd in accordo con la legge internazionale, ovvero sotto l’ombrello Onu.

4) Europol avrà il compito di combattere le attività dei trafficanti su internet

5) Incremento della cooperazione con Tunisia, Egitto, Mali, Niger e altri Paesi per monitorare e controllare flussi di migranti e rifugiati prima che arrivino sulle coste del Mediterraneo.

6) Invio in questi Paesi di personale Ue per raccogliere informazioni sui flussi dei migranti e cooperare con le autorità locali.

7) Lavoro con i partner regionali per incrementare le loro capacità di controllo delle frontiere e di gestione di operazioni di ricerca e soccorso 

8) Lancio di un programma regionale di sviluppo e protezione per le aree del Nord Africa e del Corno d’Africa

9) Attivazione di tutti gli strumenti possibili per incentivare il rimpatrio o comunque il rientro degli migranti ‘economcì irregolari

10) Messa a punto di un programma di rimpatri ‘rapidì dei migranti irregolari coordinato da Frontex e focalizzato sui Paesi Ue ‘di frontierà.

11) Avvio di un progetto pilota per la ridistribuzione di almeno 5000 richiedenti asilo in vari Paesi su base volontaria

12) Incremento degli aiuti di emergenza ai Paesi di frontiera e esame delle opzioni per organizzare, in casi di emergenza, la ridistribuzione dei migranti tra Paesi Ue.

13) Invio di personale dell’agenzia europea per l’asilo de Paesi di arrivo de richiedenti al fine di contribuire all’esame delle loro domande, ma anche alla loro identificazione attraverso le impronte digitali.
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Inoltre la Gran Bretagna intende offrire uno dei pezzi forti della sua flotta, la nave portaelicotteri Bulwark.
Il Belgio ha dichiarato che metterà a disposizione la nave militare Godetia e spinge per il raddoppio, da 5000 a 10000, dei rifugiati da ridistribuire ed è pronto ad accogliere 250 migranti in più. 

La Norvegia, che non fa parte dell’Ue ma dell’area Schengen, manderà quanto prima una sua unità navale nel Mediterraneo per partecipare all’operazione Triton.

 13 punti elencati nella bozza delle conclusioni che saranno domani sul tavolo del vertice straordinario dell'Unione.

Renzi riferisce in Parlamento dopo l’ultimo naufragio
Temi toccati anche dal premier italiano oggi. Per bloccare “lo schiavismo del XXI secolo” serve dall’Europa e dalla comunità internazionale una “risposta politica” perché “non è una reazione emotiva quella che può seguire una strage di queste proporzioni”. Matteo Renzi riferisce in Parlamento sulla linea che seguirà domani l’Italia al Consiglio europeo straordinario convocato sul dramma dell’immigrazione clandestina, traccia una possibile via d’uscita e chiede unità ai partiti.

All’Europa, annuncia prima alla Camera e poi al Senato, il nostro Paese chiederà di “rafforzare le operazioni dell’Unione europea”, di “combattere i trafficanti di uomini”, di “scoraggiare le persone a lasciare la propria terra attraverso un investimento sui Paesi di origine” e di “rafforzare la solidarietà tra gli Stati membri anche con una diversa strategia nell’accoglienza”.

“O c’è la politica, intesa come capacità di dare risposte ad un mondo articolato, oppure non andiamo da nessuna parte”, avverte prima di sottolineare che “stavolta il mondo non si è girato dall’altra parte e che, per la prima volta dopo tanto tempo, questa vicenda ha provocato finalmente una consapevolezza più ampia da parte delle istituzioni internazionali”. Fattori che lo inducono all’ottimismo per “un cambio di passo dell’Ue”.

E un cambio di passo il premier lo chiede anche ai partiti, in particolare a quelli delle opposizioni che non manca di bacchettare: “Non si affronta la questione degli sbarchi dalla Libia semplicemente parlando alla pancia delle persone”, spiega. Si deve bloccare, attacca poi, “il tentativo di sciacallaggio di queste ore. C’è un limite a questo tentativo! E credo che sia arrivato il momento di dire con grande forza che ci sono secoli di civiltà giuridica e di valori umani a cui non rinuncia questo Paese in nome di un principio demagogico”.

La citazione
Il premier ha citato i versi di una poesia di Pedro Salinas (poeta spagnolo morto a Boston nel 1951), che esprimono sentimenti d’amore che il premier ha paragonato al sentimento d’angoscia vissuto dai migranti chiusi in un barcone alla deriva. Avanzando il suo appello all’unità del Parlamento sull’emergenza immigrazione, Renzi ha detto: “Lo chiedo nella consapevolezza che, con il poeta spagnolo, potremmo immaginare gli ultimi attimi di vita di quelle persone che hanno perduto ogni speranza e anche la loro esistenza dentro una stiva, chiusi a chiave. È un canto d’amore quello che dice: «L‘Aria è quasi irrespirabile, perchè non mi rispondi: tu sai bene che quello che respiro sono le tue risposte e ora io soffoco». È uno scambio d’amore tra due persone che si amano, eppure, se ci pensate, la mancanza di risposte da parte della comunità internazionale fa letteralmente soffocare un’intera generazione che non sta scappando perchè vuole andare a vedere posti nuovi, ma sta scappando perchè sta rischiando quotidianamente la vita”.

Mattarella da Lubiana
Un primo risultato il presidente del Consiglio lo ha ottenuto: l’Aula di Montecitorio ha votato la risoluzione della maggioranza. Il dispositivo ha ricevuto anche i voti di Forza Italia. Sulla questione è intervenuto da Lubiana anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha chiesto che “l’Europa si faccia carico insieme alla comunità internazionale della situazione drammatica della Libia” per trovare “tramite le Nazioni unite la via di uscita dalla guerra civile”.

L’editoriale di Renzi sul New York Times
Di fronte al traffico di esseri umani dalla Libia che ha causato migliaia di morti nel Mediterraneo “la risposta della comunità internazionale è stata finora insufficiente”. Lo scrive il presidente del consiglio Matteo
Renzi in un editoriale pubblicato sul New York Times. “Noi siamo in parte responsabili dell’emergenza legata al traffico di esseri umani”, aggiunge Renzi, “ed io stesso ho più volte messo in guardia rispetto al rischio che si arrivasse all’eccidio al quale ora stiamo assistendo”. “Non tutte le persone che viaggiano sui barconi dei trafficanti sono famiglie innocenti. Il nostro sforzo per contrastare il terrorismo in Nord Africa deve svilupparsi per superare questa minaccia, che crea un terreno fertile per la tratta di esseri umani”, si legge sul New Yorlk Times.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire

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