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Santa Teresa di Calcutta ci ricorda la gioia dell’Amore gratuito

(Dal settimanale Credere) In questo numero speciale dedicato alla madre dei poveri, non vogliamo dimenticare le popolazioni colpite dal terremoto, pregando per loro e stando vicini con la nostra concreta solidarietà.

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Cari amici lettori, questo numero di Credere è interamente dedicato a Madre Teresa, che il Papa proclama santa il 4 settembre. Una grande santa, amata da tutti, anche dai non cristiani e dai non credenti. Perché rappresenta il meglio che c’è negli esseri umani: l’amore, la misericordia, il prendersi cura gratuitamente degli altri. Tutti noi sentiamo nel profondo del cuore quanto è bello, gratificante, fonte di gioia autentica, fare del bene. Madre Teresa è stata un esempio. E ha spiegato da dove le venivano la forza e il coraggio per amare tutti, soprattutto gli ultimi, i più poveri tra i poveri: da Dio, dalla preghiera. «Siate santi», ci ripete ancora oggi, «siate soltanto tutti per Gesù attraverso Maria». Una santità che non è qualcosa di riservato a pochi, ma ci riguarda tutti. La santa di Calcutta lo ha sintetizzato in poche frasi, talmente belle che le abbiamo riprodotte nel poster che trovate al centro della rivista: «Ciò che io posso fare, tu non lo puoi fare, ciò che tu puoi fare, non lo posso fare io. Ma insieme possiamo fare qualcosa di bello per Dio». È un messaggio che ci ricorda che solo nell’amore si trova la vera gioia della nostra vita. «Sì, dovete vivere la vostra vita in modo bello», continua Madre Teresa, «e non permettere al mondo che fa del potere, delle ricchezze e del piacere i suoi dei di farvi dimenticare che siete stati creati per cose più grandi».

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Ho ancora in mente il Vangelo di domenica scorsa, nel quale Gesù ci invita a fare della nostra vita un dono, come Madre Teresa. Il Signore, infatti, ci dice di invitare «poveri, storpi, zoppi e ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti» (Luca 14,13-14). È il ribaltamento della logica del mondo, dove tutto è fatto per interesse, per avere almeno il contraccambio. Mentre la vera gioia, la beatitudine, è proprio nella gratuità. Madre Teresa l’ha vissuto fino in fondo e oggi ce lo propone come stile di vita. Ma ciascuno di noi sa bene, nel profondo del cuore, quanto questo sia vero. Ne è una prova l’ondata di compassione che si è fatta solidarietà concreta dopo il terremoto che ha scosso il Centro Italia nei giorni scorsi. Nel dolore della tragedia, è emersa ancora una volta la bontà degli esseri umani, che si fa misericordia, vicinanza, aiuto reale. Facciamo nostre le parole di papa Francesco all’Angelus di domenica scorsa: «Desidero rinnovare la mia vicinanza spirituale e ancora una volta dico a quelle care popolazioni che la Chiesa condivide la loro sofferenza e le loro preoccupazioni. Preghiamo per i defunti e per i superstiti».




Redazione Papaboys (Fonte credere.it)

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