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San Francesco: PACE E BENE A TE! 8 Novembre 2018

San Francesco: PACE E BENE A TE!

La nuova rubrica quotidiana dedicata alle parole e alla vita di San Francesco, un modo per entrare nella spiritualità francescana e vivere nella pace di Dio e nell’umiltà di Nostro Signore.

Pace e Bene

Ogni giorno un testo, una preghiera o un fioretto tratto dalla vita del “poverello di Assisi”.

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Gesù nostro Signore vi benedica!

I Fioretti di San Francesco (Capitolo XXXVII)

Come Gesù Cristo benedetto,
a priego di santo Francesco,
fece convertire
uno ricco e gentile cavaliere
e farsi frate,
il quale avea fatto grande onore
e profferta a santo Francesco.

Santo Francesco servo di Cristo, giugnendo una sera al tardi a casa d’un grande gentile uomo e potente, fu da lui ricevuto ad albergo, egli e ’l compagno, come agnoli di Dio, con grandissima cortesia e divozione. Per la qual cosa santo Francesco gli puose grande amore, considerando che nello entrare della casa egli sì lo avea abbracciato e baciato amichevolemente, e poi gli avea lavati i piedi e rasciutti e baciati umilemente, e racceso un grande fuoco e apparecchiata la mensa di molti buoni cibi, e mentre costui mangiava, con allegra faccia serviva continovamente.

«…per la grazia di Dio, abbondi in ogni bene temporale»

Or, mangiato ch’ebbe santo Francesco e ’l compagno, sì disse questo gentile uomo: «Ecco, padre mio, io vi proffero me e le mie cose; quandunque avete bisogno di tonica o di mantello o di cosa veruna, comperate e io pagherò; e vedete che io sono apparecchiato di provvedervi in tutti i vostri bisogni, però che per la grazia di Dio io posso, con ciò sia cosa che io abbondi in ogni bene temporale, e però per amore di Dio, che me l’ha dato, io ne fo volentieri beni alli poveri suoi».

Di che veggendo santo Francesco tanta cortesia e amorevolezza in lui e le larghe profferte, concepettegli tanto amore, che poi partendosi egli andava dicendo col compagno suo: «Veramente questo gentile uomo sarebbe buono per la nostra religione e compagnia, il quale è così grato e conoscente inverso Iddio e così amorevole e cortese allo prossimo e alli poveri. Sappi, frate carissimo, che la cortesia è una delle proprietà di Dio, il quale dà il suo sole e la sua piova alli giusti e agli ingiusti per cortesia, e la cortesia si è sirocchia della carità, la quale spegne l’odio e conserva l’amore. Perché io ho conosciuto in questo buono uomo tanta virtù divina, volentieri lo vorrei per compagno; e però io voglio che noi torniamo un dì a lui, se forse Iddio gli toccasse il cuore a volersi accompagnare con noi nel servigio di Dio; e in questo mezzo noi pregheremo Iddio che gli metta in cuore questo desiderio e diagli grazia di metterlo in effetto».

Mirabile cosa! ivi a pochi di, fatto ch’ebbe santo Francesco l’orazione, Iddio mise questo desiderio nel cuore di questo gentile uomo; e disse santo Francesco al compagno: «Andiamo, fratello mio, all’uomo cortese, imperò ch’io ho certa speranza in Dio ch’egli con la cortesia delle cose temporali, donerà se medesimo e sarà nostro compagno». E andarono.

« …voglio in prima pregare a Dio»

Vegnendo appresso alla casa sua, disse santo Francesco al compagno: «Aspettami un poco, imperò che io voglio in prima pregare a Dio che faccia prospero il nostro cammino, che la nobile preda, la quale noi pensiamo di torre al mondo, piaccia a Cristo di concedere a noi poverelli e deboli, per la virtù della sua santissima passione».

E detto questo, si puose in orazione in luogo ch’e’poteva essere veduto dal detto uomo cortese; onde, come piacque a Dio, guatando colui in là e in qua, ebbe veduto santo Francesco stare in orazione divotissimamente dinanzi a Cristo, il quale con grande chiarità gli era apparito nella detta orazione e stava dinanzi a lui; e in questo istare così, vedea santo Francesco essere per buono spazio levato da terra corporalmente.

Per la qual cosa egli fu sì toccato da Dio e ispirato a lasciare il mondo, che di presente egli uscì fuori dal palagio suo e in fervore di spirito corre verso santo Francesco, e giugnendo a lui, il quale stava in orazione, gli si inginocchiò a’piedi e con grandissima istanza e divozione il pregò che gli piacesse di riceverlo e fare penitenza insieme con seco.

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Allora santo Francesco, veggendo che la sua orazione era esaudita da Dio e che quello ch’e’disiderava, quello gentile uomo addomandava con grande istanza, lievasi suso in fervore e in letizia di spirito e abbraccia e bacia costui, divotissimamente ringraziando Iddio, il quale uno così fatto cavaliere avea accresciuto alla sua compagnia.

«Che comandi tu, che io faccia, padre mio?»

E dicea quello gentile uomo a santo Francesco: «Che comandi tu, che io faccia, padre mio? Ecco ch’io sono apparecchiato al tuo comandamento, dare a’poveri ciò ch’io posseggo, e teco seguitare Cristo, così iscaricato d’ogni cosa temporale». E così fece, secondo il consiglio di santo Francesco ch’egli distribuì il suo a’poveri ed entrò nell’Ordine, e vivette in grande penitenza e santità di vita e conversazione onesta.

A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.

San Francesco

LA BENEDIZIONE DI SAN FRANCESCO PER TE

Benedicat tibi Dominus et custodiat te,
ostendat faciem suam tibi et misereatur
tui convertat vultum suum ad te
et det tibi pacem
Dominus benedicat frater Leo, te
Benedicat, benedicat,
benedicat tibi Dominus
et custodiat te Frater Leo, te.

Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Volga a te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore ti dia la sua grande benedizione.

A cura della Redazione Papaboys

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