È così con te.
Il tuo sguardo mi fa alzare.
È così con te.
Seguirti è tornare a casa mia.
È averti in casa mia.
Non mi porti in luoghi sconosciuti.
Se ti seguo.
Ritrovo la mia casa.
Se guardo la casa in cui sei entrato.
Se guardo la tavola a cui sei seduto.
Se non sapessi chi sei.
Non saprei riconoscerti.
Sei seduto tra pubblicani e peccatori.
Hai la stessa faccia.
Mangi lo stesso cibo.
Sei uno di loro.
Sei uno di noi.
La mia casa è la tua casa.
La mia tavola è la tua tavola.
Loro si scandalizzano.
Io mi innamoro.
Dicevi sul serio.
Quando mi hai chiamato.
Era tutto vero.
Quando mi hai detto seguimi.
Era proprio vero.
È tutto vero.
Sei venuto per me.
E sei qui.
Sei venuto per amarmi.
E entri.
E ti siedi.
E mangi.
Nella mia vita.
La mia vita.
Tu.
Perché entra in casa loro?
Perché mangia e beve con i peccatori?
Perché è Gesù.
E sa amare.
E ama, guarisce, salva.
E per farlo.
Non puoi rimanere sulla porta.
Non puoi rimanere con le mani pulite.
Devi entrare.
Perché io sono lì.
Dentro.
Devi sporcarti.
Perché io sono così.
Sporca.
Perché di me nulla ti schifa.
Tutto ami.
E io ti spalanco la vita.
Perché entra in casa dei peccatori.
Perché gliel’hanno aperta.
Perché mangia e beve con i peccatori?
Perché gli hanno offerto cibo e vino e gli hanno detto siedi con noi.
Perché è Gesù.
E ama.
Ama quello che c’è. Quello che ho.
Ama quello che sei. Quello che sono.
Casa, cibo, vino, peccatore.
La tua vita. La vita mia.
Tu.
Di Don Mauro Leonardi