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Rischio bombe d’acqua in 9 regioni italiane per questo fine settimana. Ecco tutte le zone a rischio meteo

Dopo giorni di caldo asfissiante, ritornano piogge e temporali su nove regioni italiane con il rischio di veder ripetersi episodi come quello accaduto a Palermo.

Secondo la Protezione civile, su gran parte del continente europeo si sta sviluppando un’ampia area depressionaria che da domani tenderà a scendere verso l’Italia, causando instabilità diffusa, con fenomeni che domani saranno più intensi sulla fascia adriatica e su parte delle regioni del centro.

 


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Il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso un avviso di condizioni meteo avverse che prevede dalle prime ore di domani, venerdì 17 luglio, precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio o temporale, sull’Emilia-Romagna, specie settori centro-orientali, in estensione dal mattino, su Marche, Toscana, Abruzzo, Molise e Lazio, specie sui settori orientali e meridionali.

Soccorsi Vigili del Fuoco - Palermo
Soccorsi Vigili del Fuoco – Palermo

I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni in atto e previsti, è stata valutata per la giornata di domani allerta gialla su gran parte di Emilia-Romagna, Toscana e Lazio, sugli interi territori di Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata.
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Stavolta è toccato a Palermo, dove ieri nell’arco di due ore si è riversata in città tanta pioggia quanta quella attesa in un anno intero, ma le bombe d’acqua sono sempre più una costante nell’Italia minacciata dalla crisi climatica in corso ovunque: un’elaborazione appena condotta da Coldiretti su dati dell’European severe weather database (Eswd) mostra che «dall’inizio dell’anno ad oggi lungo la Penisola si sono verificati 66 nubifragi con precipitazioni violente e bombe d’acqua, con un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con il moltiplicarsi degli eventi estremi».

«Siamo di fronte – commenta la più grande associazione agricola europea – alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne».

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