“Le cronache ci ricordano che la situazione degli occupanti il villino in via Salaria è tale anche a causa della scarsa vicinanza dello Stato. Non vigilando a sufficienza, ha lasciato spazio allo sfruttamento di persone che avevano ogni diritto a essere protette e integrate. Uno scandalo che ai costi umani ha visto sommarsi un ingente spreco di denaro pubblico”, denunciano Proietti e don Shango. “L’offerta di una via di uscita dalla miseria e dalla marginalità per questo gruppo di rifugiati vedrebbe le istituzioni protagoniste di un atto di giustizia, e forse ne riconcilierebbe l’immagine con la coscienza turbata di tanti cittadini”, aggiungono. Nell’attesa che una soluzione istituzionale si faccia avanti, l’Ufficio Migrantes e quello per i problemi sociali chiedono “ancora aiuto a tutti i cittadini affinché la situazione di queste persone fuggite dalla guerra e dalla persecuzione sia la meno disagevole possibile. Chi sente di dover allungare la mano verso queste persone – vittime di quella speculazione dell’uomo sull’uomo che tanto spazio ha occupato nelle cronache recenti – può rivolgersi all’Ufficio diocesano Migrantes, presso la Curia vescovile in via Cintia 83”. Fonte: Agensir