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Ramy Shehata, l’eroe di 13 anni del bus dirottato: «Da grande farò il carabiniere»

«Da grande vorrei fare il carabiniere». Queste le parole di Ramy Shehata, il 13enne diventato ormai un piccolo eroe per aver chiamato il 112 dall’interno del bus.

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Ecco le parole di Ramy Shehata

«Sono piccolo ma ho già in mente da tempo cosa vorrei fare da adulto. L’idea di fare il carabiniere ce l’ho da prima che succedesse tutto e questa vicenda ha rafforzato ancora di più il mio desiderio» racconta Ramy, che ha anche pensato a un piano b: «In alternativa, se non dovessi farcela, mi piacerebbe fare il farmacista».


Ieri mattina Ramy, nato in Italia da genitori egiziani, era assieme al padre nel piazzale della caserma di San Donato, circondato dagli 11 carabinieri che sono intervenuti per salvare lui e i suoi 50 compagni.

Bus
Jutarnji List

Ecco le parole del papà:

«Mio figlio ha fatto il suo dovere, sono molto fiero di lui. Ora mi piacerebbe ottenesse la cittadinanza, spero che questo gesto possa servire per garantirgli un po’ di sicurezza nel Paese in cui è nato. Amiamo l’Italia, sono arrivato nel 2001 e il nostro futuro è qui».

Passano pochi minuti e le sue parole arrivano al ministero. Mentre padre e figlio viaggiano in auto verso Milano per comprare un cellulare nuovo al ragazzino (il suo è andato distrutto nel rogo dell’autobus), Khalid è raggiunto da una telefonata. «Hai saputo che il vicepremier Luigi Di Maio si è impegnato affinché Rami ottenga la cittadinanza per meriti speciali?». Resta qualche secondo in silenzio, poi è travolto dalla gioia. «È una bellissima notizia, sono contentissimo. Se potessi vorrei incontrare il ministro Di Maio, lo ringrazierei tantissimo per quello che ha fatto per noi».

Foto copertina Tiscali Notizie

Fonte leggo.it/di Salvatore Garzillo

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