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Quando San Giovanni Paolo II disse al presidente Pertini: «Vado a sciare, vuole venire con me?».

Adamello, 16 luglio 1984. Giovanni Paolo II e Sandro Pertini: un incontro che doveva restare segreto.

Sul soggiorno di Giovanni Paolo II e dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini al passo della Lobbia Alta nei giorni tra il 16 e il 17 luglio del 1984 nessuno doveva sapere niente, ma a quanto pare non andò così. Il pontefice giunse sull’Adamello, in trentino, all’improvviso, una mattina di luglio del 1984. Era accompagnato dal Presidente Sandro Pertini. In quelle vette il Papa andò sugli sci per un po’. Quattro anni dopo nell’88 ritornò per celebrare la santa messa sull’altare di granito realizzato dagli alpini per ricordare la sua prima “spedizione” all’Adamello. La cronaca di quelle ore è stata narrata in un volume dal titolo Adamello. Cresta della Croce-Punta Giovanni Paolo II. dalla leggenda alla realtà. Storia di una croce(Editrice Rendena Tione – 1998).

«(…)Alle ore 14.30 del 15 luglio 1984 iniziammo nel massimo segreto il nostro servizio sui ghiacciai del Mandrone e della Lobbia. – scrive il maresciallo Luciano Colombo – Dopo un accurato sopralluogo della zona, al fine di individuare l’eventuale presenza di persone, dislocai i carabinieri nei punti convenuti. Due carabinieri raggiunsero la Cresta Croce, a quota 3278, da dove potevano dominare tutto il territorio glaciale e quindi segnalare eventuali arrivi dai passi Toppette, Lares, Cavento, Salarno, Brizio, Venerocolo. I rimanenti militari suddivisi in quattro pattuglie intercambiabili, rimasero sui ghiacciai del Mandrone e della Lobbia».
Il velivolo presidenziale, scortato da due elicotteri dell’Arma dei Carabinieri, alle ore 10 del 16 luglio giunse al passo della Lobbia Alta.

«I due capi di Stato – racconta Colombo – accolti e festeggiati da tutti i familiari di Martino Zani, salirono poi al rifugio. Le prime ore di servizio trascorsero tranquillamente(…). Tutto sembrava svolgersi per il meglio quando alle ore 13.15 dello stesso giorno, Lino Zani mi chiamò via radio dicendomi: Le passo il Presidente della Repubblica che desidera parlarle. Subito dopo, riconobbi l’inconfondibile voce del Presidente Pertini che mi disse: Maresciallo scriva! – Quirinale – Antonio Maccanico – Comunichi subito alla stampa, come io l’ho formulata, perché ormai tutti sanno che io sono qui – A nessuno è stato concesso di venire qua – Saluto tutti gli alpinisti – Giungono i miei saluti. Ha scritto? Risposi di si, poi: A lei carissimo maresciallo, ed ai suoi carabinieri, i miei saluti. La invito a pranzo. Subito dopo raggiunsi il rifugio Bedole da dove telefonai direttamente al dott. Antonio Maccanico, al quale riferii i desideri del Presidente Pertini (…). – continua nel suo scritto Colombo sottolineando che a quel tempo il rifugio Caduti dell’Adamello era sprovvisto di linea telefonica ed era solo collegato via radio sulla frequenza 146.940 con la caserma dei carabinieri di Pinzolo – Alle ore 15 del 16 luglio il presidente Pertini, dopo un abbraccio con il Santo Padre, lasciò il passo della Lobbia Alta. Poco dopo, la notizia fece il giro del mondo».

Credenti, curiosi e giornalisti ci misero poco a giungere in Valle di Genova:«Tutti volevano andare da Sua Santità – ricorda Colombo – il servizio di sicurezza predisposto per agire segretamente, a causa dell’improvvisa sortita del Presidente Pertini, si trovò a fronteggiare, con esigua forza, una situazione anomala, non prevista e con direttive superate dagli eventi(…). Per questo ed altri motivi, il comandante del Gruppo Carabinieri di Trento mi suggerì di valutare di volta in volta, la convenienza di fare transitare chi voleva andare dal Papa(…). Giovanni Paolo II partì alle ore 19.30 del 17 luglio 1984. La campana, simbolo dei caduti all’Adamello, si mise a rintoccare e quella vibrazione, carica di sentimento e sempre più lontana, ci seguì sin dove sarebbe terminato il ghiacciaio. Avvertimmo tutti un senso di malinconia, come se un carissimo amico ci avesse improvvisamente lasciato. Quando passammo davanti alla chiesetta del Mandrone, senza sapere il perché, ci fermammo. Chi pregò e chi non sapeva recitare una preghierà mormorò una parola di ringraziamento. Era la fede che, sommessamente, bussava alla porta dei nostri cuori».

*Testo raccolto da Vincenzo Grienti, tratto dal libro Adamello. Cresta della Croce- Punta Giovanni Paolo II (dalla legenda alla realtà. Storia di una croce)

Fonte: giorni di storia.net

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