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Prima di morire tra le sue braccia, c’è stato l’ultimo miracolo del piccolo Nolan: ha salvato la sua mamma

Una mamma racconta gli ultimi giorni di suo figlio Nolan, gravemente malato. “Due mesi, due mesi da quanto ti ho tenuto tra le mie braccia, ho ascoltato quanto tu mi amassi, baciato quelle dolci labbra a torta. Due mesi da quando ci siamo coccolati. Due mesi di puro e assoluto inferno.

Era da tanto che volevo scrivere circa gli ultimi giorni di Nolan. I suoi ultimi giorni risplendevano per quanto fosse incredibile il mio piccolo. Quanto è meraviglioso, quanto fosse fatto di puro amore. Questo può essere lungo, ma sopportatelo insieme a me, è un tipo di agonia diversa dalle altre.

Quando ho portato Nolan in ospedale per l’ultima volta ho capito che c’era qualcosa che non andava oltre a un persistente caso di C-DIFF. Lo sapevo ed è abbastanza strano, lo sapeva anche lui. Non aveva bevuto o mangiato per giorni e continuava a vomitare.

Il 1 febbraio ci siamo seduti con tutto il suo team. Quando la sua oncologa ha parlato ho visto dolore puro nei suoi occhi. Lei era sempre stata onesta con noi e aveva combattuto al nostro fianco per tutto il tempo, ma la sua ultima tac ci aveva mostrato grandi tumori che comprimevano i suoi tubi bronchiali e cuore in 4 settimane dalla sua operazione al petto. Il rabdomiosacroma alveolare metastatico si stava spargendo come fuoco che divampa selvaggio. Lei ci ha spiegato che quel cancro non sembrava trattabile e che era diventato resistente a tutti i trattamenti ed opzioni provate e che il piano era di tenere Nolan a suo agio mentre si deteriorava rapidamente.






Dopo un po’, dopo essermi ricomposta sono andata nella stanza di Nolan. Era seduto sulla sedia rossa della mamma guardando Youtube sul suo tablet. Mi sono seduta e ho messo la mia testa contro la sua e abbiamo parlato:

Io: fa male respirare?

N: beeehhh…sì

Io: ti fa molto male vero piccolo?
N guardando giù: sì

Io: questo cancro fa schifo. Non devi combattere più.

N (pura gioia): NON DEVO? Ma lo farò per te mamma

Io: No! Lo stai facendo per questo? Stai combattendo per la mamma?

N: beh sì!!

Io: Nolan Ray!!!Qual è il lavoro della mamma?

N: di tenermi al sicuro!!

Io: dolcezza, non posso più farlo qui. L’unico modo in cui posso farlo è in Paradiso. (il mio cuore si stava spezzando)

N: quindi andrò in Paradiso e giocherà finché non arrivi tu!! Verrai anche tu giusto?

Io: assolutamente!! Non puoi liberarti di mamma tanto facilmente.

N: grazie mamma, andrò a giocare con Hunter, Brylee ed Henr

Il giorno seguente ha riposato, ha trascorso la maggior parte del tempo dormendo. Siamo entrati nella struttura per malati terminali, tutte le sue medicine, persino il suo ordine di non rianimazione firmato. (Non riesco a spiegarvi cosa significhi firmare un ordine di non rianimazione per il vostro angelico bambino). Quando si è svegliato avevamo il furgone pieno zeppo e io tenevo le sue scarpe tra le mie mani per portarlo a casa la sera. Volevamo solo un’altra notte insieme. Ma quando si è svegliato ha messo una mano nella mia e ha sussurrato “mamma stiamo qui, ok?” Il mio piccolo eroe di 4 anni cercava di rendermi le cose più facili.

Quindi tra le 36 ore di sonno successive abbiamo giocato, guardato Youtube, sparato Net Gurf tutte le volte che potevamo. Un’ora prima che morisse lui ha gridato “Wiii” Ci siamo sdraiati nel letto insieme, abbiamo fatto qualche sketch su come avrebbe voluto il suo funerale, abbiamo scelto i suoi orsacchiotti per il feretro, cosa volevamo che le persone indossassero, cosa avrebbe lasciato a ciascuno, e scritto come voleva essere ricordato, ovvero come un poliziotto.

Verso le nove, mentre guardavamo Youtube a letto ho chiesto a Nolan se potevo fare una doccia perché non mi era permesso lasciarlo e la mamma doveva toccarlo tutto il tempo. Lui ha risposto: “Va bene, fai venire qui lo zio a sedersi qui con me e mi girerò in questo modo per vederti”.

Mi sono fermata alla soglia del bagno e ho detto “continua a guardare qui torno tra due secondi”. Mi ha sorriso. Ho chiuso la porta. Hanno detto che nel momento in cui la porta del bagno si è chiusa anche lui ha chiuso gli occhi ed è caduto in un sonno profondo, l’inizio del suo trapasso.

Quando ho aperto la porta del bagno il suo team circondava il suo letto e tutte le teste si sono voltate a guardarmi con le lacrime negli occhi. MI hanno detto: “Ruth, sta dormendo profondamente. Non può sentire niente.”. La sua respirazione era molto affaticata, il suo polmone destro era collassato e l’ossigeno abbassato.




Sono corsa e saltata sul letto con lui, lui ha aperto gli occhi e mi ha detto: “ti voglio bene mamma”, si è voltato verso di me alle 11.54 e Rollin Nolan Scully è morto mentre gli cantavo “my only sunshine” (il mio unico raggio di sole).

Lui si è svegliato dal coma per dirmi che mi voleva bene con il sorriso sul volto. Mio figlio è morto come un Eroe. Ha radunato comunità, diverse occupazioni, ha fatto la differenza nella vita di molte persone nel mondo. Era un combattente che è morto con dignità e amore fino all’ultimo secondo.

Tutto ciò che Nolan voleva fare era servire e proteggere gli altri, l’ ha fatto fino al suo ultimo respiro e continua a farlo ogni giorno. Lui ha amato fieramente la sua famiglia e tutti i suoi amici.

Guardo tutto ciò che ha raggiunto in 4 brevi anni e posso solo immaginare cosa avrebbe raggiunto con una vita più lunga. Tristemente, a causa del cancro infantile (rabdomiosarcoma) al mondo e alla mia famiglia mancherà una persona così piena di amore che voleva solo proteggere e servire.




Dobbiamo fare di più con la raccolta fondi, con la ricerca, le opzioni sui trattamenti. Sotto c’è una foto che ha catturato l’attenzione di molti perché sembra che mio figlio sia terrorizzato di lasciarmi, persino mentre mi facevo la doccia.

Ora sono io la persona che ha il terrore delle docce. Con solo un vuoto tappeto dove un bellissimo e perfetto bambino giaceva in attesa della mamma.”

di Redazione Papaboys fonte: Unimamme

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