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Preghiera per l’Europa: costruire continente sulle radici cristiane

Preghiera per l'Europa: costruire continente sulle radici cristianeUna preghiera per l’Europa si è svolta ieri pomeriggio in Vaticano, presso la Chiesa di Santa Maria della Pietà in Campo Santo Teutonico, in occasione del 660° anniversario dell’incoronazione di Carlo IV a imperatore del Sacro Romano Impero. L’iniziativa, promossa dall’ambasciata della Repubblica Ceca presso la Santa Sede, è stata un’occasione per ricordare uno dei personaggi più famosi per i cechi e per riflettere sulle radici cristiane dell’Europa. Al termine della cerimonia sono state esposte le copie delle tre corone con cui Carlo IV fu incoronato durante la sua vita. Il servizio di Elvira Ragosta per la Radio vaticana:

Re boemo, e, con l’incoronazione a Roma nel 1355, imperatore del Sacro Romano Impero. Carlo IV, come ha ricordato l’arcivescovo emerito di Praga, il cardinale Vlk, era un uomo clemente e molto devoto a San Venceslao. In un’Europa allora divisa dal punto di vista politico, ma unita dalla comune fede cristiana, Carlo IV era elemento di unione spirituale. Sul messaggio che questa preghiera ha voluto rivolgere all’Europa odierna abbiamo raccolto il commento del cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio:

“Continuare nel progresso che è un gran dono di Dio e conquista dell’uomo, continuare nella cultura, nella collaborazione internazionale, però mantenendo quella unità che è stata grande nei secoli. L’Europa dello spirito deve prevalere sull’Europa della tecnica”.

E sulla necessità di conoscere le radici cristiane dell’Europa per poterne comprendere il presente, il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, aggiunge:

“Userei proprio come espressione quella di Goethe che ha detto che la lingua materna dell’Europa è il cristianesimo. Noi abbiamo culture differenti ma la lingua di base, con la quale noi ci esprimiamo ha simboli, matrici, caratteristiche che sono cristiane e questo dobbiamo continuamente ribadirlo perché si tratta di un patrimonio glorioso, non soltanto religioso ma anche profondamente culturale in senso lato”.

La figura di Carlo IV viene ricordata anche per la sua attenzione al mondo dell’arte e della cultura e per lo slancio economico e soprattutto urbanistico, sia dal punto di vista civile che ecclesiastico, che diede alla città di Praga, dove peraltro fondò la prima Università dell’Europa centrale. E sull’attualità della figura dell’imperatore incoronato 660 anni fa, ascoltiamo l’arcivescovo emerito di Praga, il cardinale Miloslav Vlk:

“Carlo IV ha costruito il suo impero sui valori spirituali cristiani. Poi, lui ha collaborato strettamente con la Chiesa in questa sua visione. Questi sono valori o segni attuali oggi per l’Europa, perché l’unità, l’unione, si possono costruire solo sui valori fermi e sono valori spirituali. E questo è il significato attuale di questa personalità così grande, ceca ma anche europea, del passato”.

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