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Preghiera del Mercoledì Santo

Vorrei, Signore, raccogliere le briciole della tua mensa.  Oggi, Signore, voglio contemplarti mentre, seduto a mensa, permettevi che qualcuno si sedesse ai tuoi piedi, che li baciasse, li lavasse con le proprie lacrime, li asciugasse e li profumasse. E tu difendevi e proteggevi, dagli sguardi maligni, chi si avvicinava a te. Stare ai tuoi piedi e raccogliere le briciole che cadono dalla tua mensa è volontà di ricerca di grande fedeltà e di grande comunione, con te.

Attenzione! Non ci sono avanzi da gettare nella casa del Signore. Egli è il restauratore.

Egli è colui che fa nuove tutte le cose. Nulla e nessuno va perduto di quello che egli avvicina. Tutte le cose, tutti gli uomini occupano un posto privilegiato nella sua casa. Ogni uomo è prezioso davanti agli occhi di Dio. Egli li difende, li protegge, come la pupilla dei suoi occhi. Vorrei, Signore, raccogliere le briciole perché sono convinto che non saprei raccogliere il tuo pane. Chi può raccogliere la tua immensità? Chi può abbracciarti e comprenderti e possederti? Chi mai potrebbe essere come tu sei? Quando dico anch’io che vorrei conformarmi a te, sento Signore che la mia “forma” rimarrebbe sempre piccola e povera, così come è la mia natura o come sono i miei sentimenti. Le briciole, invece, mi si addicono, nella piccolezza e nella povertà di tutto il mio essere. Voglio raccogliere soltanto le tue briciole perché non vorrei cedere alla tentazione di nutrirmi ad altra mensa o di entrare in altre case.

Anche i cagnolini, Signore, si cibano delle briciole

che cadono dalla mensa dei padroni ed io, ho fame di te, delle tue briciole.






PREGHIERA PER IL MERCOLEDI’ SANTO

Mi è capitato di pensare a Giuda. Venti secoli di arte e letteratura cristiana
si sono interrogati al suo riguardo.
Indubbiamente il peccato di Giuda è il suo grande tradimento. Ma forse i
Vangeli, più in profondità, ci dicono anche qualcosa d’altro, qualcosa
peraltro di più vicino a me ed al mio peccato.
Anche Pietro ha tradito Gesù. Ma lo chiamiamo santo, forse proprio perché
ha pianto amaramente e non ha disperato.
Giuda invece ha disperato del perdono. E si è suicidato, non dando a sé
stesso né a Dio nessuna altra possibilità.
Allora forse il peccato di Giuda, il più grave, non è l’essere caduto. E’ il non
aver mai creduto che veniva data, anche a lui, la possibilità di rialzarsi.
Se è così, capisco Giuda ed il suo peccato molto meglio. E sento la sua
tentazione molto più vicina a me.
Fammi sempre sentire, Signore, che non c’è fallimento mio che tu non possa
gestire.




Oggi Ti ho incontrato, ma ho cambiato strada,
perché avevo fretta.
Ho sentito che avevi bisogno, ma mi sono voltato dall’altra parte,
per paura.
Ho visto i Tuoi occhi tristi, ma ho deviato lo sguardo,
per pigrizia.
Ogni giorno Ti tradiamo, Signore.
E Tu soffri per noi.
Ti preghiamo: perdonaci, e rendi i nostri cuori
capaci di sfruttare le infinite “seconde possibilità”
che ci offri nel tuo immenso Amore.
Affinché sappiamo amarTi ed esserTi amici
cominciando ad amare il fratello accanto a noi.

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