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PREGHIAMO! Un gruppo armato rapisce 79 scolari nel Camerun

Una brutta notizia ci giunge dal Camerun: un commando ha preso d’assalto la scuola secondaria presbiteriana di Nkwen. Nel Paese si combatte una guerra strisciante e sanguinosa con la minoranza anglofona che chiede l’indipendenza. 

Un gruppo armato ha rapito domenica 79 alunni a Bamenda, nella regione camerunese anglofona del nord-ovest. PREGHIAMO PER LORO!

A confermarlo al Journal du Cameroun sono state le autorità locali, secondo cui il rapimento è avvenuto quando un commando di uomini armati non identificati ha preso d’assalto la scuola secondaria presbiteriana di Nkwen.

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Gli studenti rapiti sono stati portati via insieme al preside della scuola, a un autista e a un docente dell’istituto. Il governatore della regione, Adolphe Lele Lafrique, ha confermato il rapimento.

In Camerun è in atto da mesi una guerra strisciante, nel silenzio del mondo.

Il Camerun anglofono, situato nell’ovest del Paese al confine con la Nigeria, reclama la sua indipendenza. Le regioni del Nord-Ovest e del Sud-Ovest, popolate dal 20 per cento dei 23 milioni di camerunesi, sono sotto coprifuoco. I mezzi privati possono viaggiare solo durante il giorno, mentre le moto sono state bandite dalle strade di alcuni distretti giorno e notte. «Abbiamo adottato queste direttive per ragioni di sicurezza – aveva detto nei mesi scorsi Adolphe Lele Lafrique, governatore del Nord-Ovest, dopo che tre gendarmi e una ventina di separatisti erano rimasti uccisi in uno scontro a fuoco nella località sud-occidentale di Mundemba Ndiam –. Chiunque non rispetterà tali misure sarà punito secondo la legge e le norme in vigore».


Nel 2017, Biya, al potere dal 1982 e candidato per le elezioni di questo ottobre, aveva bloccato l’accesso a Internet nella zona anglofona per cinque mesi. Nonostante alcuni segnali di blanda riconciliazione, da Yaoundé l’ordine è sempre stato di «fermare ogni tentativo di secessione», per quanto piccolo sia.

Secondo gli analisti, le due regioni occidentali, ricche di petrolio, gas, legname e prodotti agricoli, assicurano il 60% del Pil camerunese, e rappresentano una fonte troppo importante per Yaoundé. Le amministrazioni anglofone sono dominate dalla presenza di francofoni per mantenere il controllo del governo sul territorio. La popolazione anglofona sta protestando contro un processo di assimilazione forzata nel sistema francofono.

Fonte www.avvenire.it

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