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Perde l’Italia del calcio: Ciro Esposito, l’ultrà ferito a Roma è in coma irreversibile

ciro-esposito1Mentre l’Italia affronta il turno più difficile in questo inizio del mondiale, giunge dal mondo del calcio una brutta notizia: sono gravissime le condizioni di Ciro Esposito, il ragazzo ferito in una rissa prima della finale di Coppa Italia a Roma fra Fiorentina a Napoli dello scorso 3 maggio, conclusa con il ferimento a colpi di pistola del giovane napoletano ricoverato al Policlinico Gemelli.

La notizia dell’aggravarsi delle condizioni del 30enne di Scampia è partita via Facebook a Napoli anche grazie ai gruppi sul social network a lui dedicati. Ciro Esposito ha subito diverse operazioni, e, dopo miglioramenti iniziali delle sue condizioni, sono insorte complicanze.  Le criticità maggiori derivavano dall’infezione a un polmone e da un problema all’intestino. Anche la respirazione si era fatta nelle ultime ore sempre più affannosa e la pressione del giovane era bassissima. Padre Mariano, cappellano del Cristo Re, intorno alle 13.30 ha dato l’estrema unzione al ragazzo. Davanti al gemelli, lo zio di Ciro, Vincenzo Esposito, ha lanciato un appello: “Basta violenza. Vogliamo giustizia dallo Stato, non vogliamo che il nome di mio nipote sia usato per altre violenze. Chi ha provocato questa tragedia deve pagare. Il questore e il prefetto di Roma devono dimettersi. Mio nipote sta morendo perché gli hanno sparato – ha aggiunto -, ma anche perché è rimasto a terra un’ora senza soccorsi. Vogliamo De Santis condannato e questore e prefetto a casa per le loro negligenze”. E non sono mancate critiche contro il sindaco di Roma, Ignazio Marino: “Non è mai venuto a trovare mio nipote. Il suo squallore è ormai chiaro”, ha detto Vicenzo Esposito.

L’AVVOCATO – “Ciro è mantenuto in vita dai macchinari, purtroppo è gravissimo e la situazione è disperata. Preghiamo e speriamo tutti in un miracolo“. É quanto fa sapere l’avvocato Angelo Pisani, legale di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli ferito a colpi di pistola prima della finale di Coppa Italia dello scorso 3 maggio a Roma. 

LA MADRE – “Resto qui fino all’ultimo, non me ne vado”. Così parlando con parenti e amici Antonella Leardi, madre di Ciro. La donna è uscita in lacrime dalla sala di rianimazione dove si trova il figlio.

«SE MUORE,  IL CORPO TORNERA’ A NAPOLI» – La famiglia Ciro Esposito vuole riportare a Napoli il corpo del giovane una volta avvenuto il decesso. Uno degli zii di Esposito, secondo quanto si è appreso, ha contattato la questura di Roma per chiedere l’autorizzazione a disporre della salma quando il ragazzo sarà morto. Questo perchè la salma potrebbe essere messa a disposizione dalla magistratura per l’autopsia considerando che c’è un’inchiesta in corso.

Il tifoso napoletano – lo ricordiamo – è stato colpito dal proiettile sparato dall’ultrà Gastone, cioè Daniele De Santis, in viale Tor Quinto, durante tafferugli tra tifoserie avversarie. De Santis è stato arrestato. Ciro lavorava nell’autolavaggio di famiglia insieme fratelli Pasquale e Michele. Fonti mediche del policlinico Gemelli di Roma, dove il trentunenne è stato ricoverato a lungo fanno sapere che la crisi odierna subita dal ragazzo ha provocato un’insufficienza multiorgano, subentrata in un quadro clinico già particolarmente fragile. Nel centro di rianimazione dell’ospedale romano, al capezzale del tifoso sono arrivati la madre, Antonella Leardi, e un sacerdote, chiamato per offrire al giovane l’estrema unzione. Il ragazzo è in condizioni gravissime e viene tenuto in vita solo dalle macchine.

Una preghiera per lui! Ed una riflessione sul calcio per tutti noi! di Redazione Papaboys

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