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Per Renzi aleggia fiducia. Ma urgono risposte immediate su famiglia e lavoro

134034612-a397015e-618d-4259-95d7-21cb1a682e4cROMA – Ho chiesto via facebook, twitter ed email ad un pò di amici dei Papaboys un parere su Matteo Renzi e sul nuovo Governo che da oggi è in piedi! Che ne pensate di Renzi? Visto che ha 38 anni, proviamo a dargli un po’ di fiducia? Il nostro ‘popolo’ dei Papaboys è molto trasversale in politica e non si identifica (nè mai si è identificato, e nemmeno mai si identificherà sotto una bandiera unica) nè è riconducibile ad una sola espressione partitica. Rappresentiamo giovani – e non solo –  liberi e forti, non siamo dipendenti politicamente da nessun conto corrente o finanziamento e di conseguenza la trasversalità è una nostra vera e propria appartenenza. T.I Trasversali italiani.

In linea di massima un po’ di fiducia a Matteo Renzi va concessa, visto sopratutto la sua età: 38 anni. Una generazione – che è anche la mia – chiamata a rimettere mano nei disastri di questo benedetto paese che paga  soprattutto la crisi di valori che vive. Certo, caro Presidente Matteo,  devi tener ben chiara la priorità dell’emergenza – e per questo la fiducia è condizionata ai provvedimenti che vorrai adottare con estrema e veloce determinazione. Prima su tutte l’istanza della famiglia, centro nucleare del nostro paese e di ogni società sana, quindi il lavoro, con particolare e …. vibrante…. riferimento al lavoro giovanile. Diminuire qualche tassa alle famiglie subito, ed agevolare  tra qualche minuto le società e le aziende che vogliono provare ad assumere giovani, togliendo del tutto le tasse per i primi periodi. Il resto viene a seguire, dalla riforma elettorale, alle istanze delle banche (che hanno contribuito a posizionarti in questo delicato compito). Ancora dopo viene la sollecitudine di dare una risposta ‘condivisa’ da tutte le realtà del paese alle unioni civili (no ai matrimoni fra persone dello stesso sesso, lo ribadiamo), ma è ipotizzabile approfondire la tematica nel rispetto di tutti, anche di coloro che la chiedono.

Non si parli proprio di approvare questa legge stupida contro l’omofobia, e si inizi a valutare invece proprio in Italia un procedimento legislativo che limiti la “cattofobia” che strisciante e volgare sta aumentando a dismisura. Tra i danni da poco creati (leggi ministro Kyenge, in soli 10 mesi ha fatto un disastro tribale dietro ad un altro) togliere prima possibile la pratica… Genitore 1 e genitore 2, un’assurdita che fara’ passare alla storia il Governo Letta purtroppo tra i più inoperanti e devastanti eticamente del passato. La telefonata di Papa Francesco a Letta era per ringraziarlo (a prescindere), come si fa ta capi e responsabili di Stato, ma non cero per dirgli “Grazie” del disastro che sulla famiglia ha contribuito a creare.

Dopo l’annuncio della squadra il giuramento. Il nuovo Governo è ufficialmente in carica. I neo ministri si sono presentati al Quirinale per la firma alla presenza di Napolitano (presidente quando lascia, via faccia il bravo, è l’ora!). Assente solo il neo capo dell’Economia Padoan che ieri ha annunciato la sua impossibilità a partecipare perché in viaggio dall’Australia.

In mattinata Renzi ha affidato il primo pensiero a un tweet: «Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l’Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici». Dopo le firme di rito il governo più giovane  della storia della Repubblica si è subito riunito per il primo Consiglio dei ministri. Lunedì e martedì la fiducia in Parlamento.

Sedici ministri: otto donne, otto uomini. Per la prima volta una donna alla guida della Difesa. Per la prima volta un trentenne al comando. Renzi brucia le tappe e a due mesi dalle primarie che lo hanno eletto segretario del Pd, trasloca dal Comune di Firenze a Palazzo Chigi. Con i 39 anni compiuti lo scorso 11 gennaio, è il presidente del Consiglio più giovane della Repubblica italiana e attualmente il più giovane dell’intera Unione europea. Può vantare anche l’esecutivo più al femminile della Repubblica, con un pieno rispetto delle pari opportunità: tante le donne, quanti gli uomini. Otto i ministri donne, una in più rispetto al governo Letta, cui strappa il record, due in più rispetto al secondo governo Prodi e ai due guidati da D’Alema, che ne avevano sei.

I Nomi – Renzi ha voluto al suo fianco, oltre al fidato sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, otto ministri del Pd, tra cui tre della minoranza interna: Federica Mogherini (Esteri), il “giovane turco” Andrea Orlando (Giustizia), Roberta Pinotti (Difesa), il bersaniano Maurizio Martina (Agricoltura), Dario Franceschini (Cultura), Maria Elena Boschi (Riforme e Rapporti col Parlamento), Marianna Madia (Semplificazione e P.a.), l’ex sindaco anti ’ndrangheta e civatiana Maria Carmela Lanzetta (Affari regionali). Tutti confermati i ministri del Nuovo centrodestra: Alfano (Interno), Maurizio Lupi (Infrastrutture e Trasporti), Beatrice Lorenzin (Salute). In “quota centro”, due ministri: Gianluca Galletti, dell’Udc, va all’Ambiente, Stefania Giannini, di Scelta Civila, all’Istruzione.

Coraggio, e Dio ti benedica, e benedica tutti gli italiani!

Daniele Venturi

 

 

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