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Per il piccolo Alfie inizia la notte più difficile. Ormai è solo nelle mani di Dio

Il padre del bimbo ha minacciato di fare causa a tre medici dellʼAlder Hey Hospital di Liverpool per cospirazione finalizzata allʼomicidio: “Mio figlio si sta riprendendo” I giudici hanno respinto sia l’argomentazione dell’avvocato del padre del piccolo, il quale contestava un giudizio precedente errato, sia quella del legale di mamma Kate, che puntava sulla sopravvivenza inaspettata del bambino nonché sulla cittadinanza italiana concessa ad Alfie per invocare la libertà di circolazione interna all’Ue, di cui la Gran Bretagna fa ancora parte.

Il giudice Lady King, uno dei tre che hanno presieduto l’udienza, ha sottolineato che “c’è un consenso generale sul fatto che il piccolo stia morendo”. Parole a cui l’avvocato difensore Diamond ha risposto ammettendo che in queste ore si è verificato “un cambiamento significativo di circostanze” come conseguenza del distacco dei macchinari salvavita, ma che Alfie “respira ancora”. E che papà Tom chiede di “non lasciar nulla d’intentato” finché possibile.

Questa sera si è pregato a Londra davanti all’ospedale ed anche in Piazza San Pietro, con il Santo Rosario
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Oggi nel frattempo è scoppiato il caso dell’Ospedale, e dalle inquietanti rivelazioni che anche noi abbiamo ripreso e pubblicato viene fuori che è una specie di macelleria per bambini. Una situazione davvero incredibile e terrificante, sulla quale i massimi livelli del Regno Unito dovrebbero avere la dignità di interrogarsi.

ESPLODE UN CASO INQUIETANTE ALL’OSPEDALE INGLESE: ‘Stanno coprendo qualcosa di gravissimo’

Ripristinata nutrizione dopo 36 ore

Dopo ben 36 ore i medici si sono decisi anche a ripristinare il nutrimento, ha annunciato il papà. “Alfie – ha detto Thomas Evans – resiste ancora bene come può. Sta lottando e continua a non soffrire, non ha apnee né dà segno di provare dolore. Al momento sta dimostrando che i dottori e i tribunali si sbagliavano. Ci era stato detto che non sarebbe durato 5 minuti e invece sono 36 ore che siamo sulla breccia”. Nel pomeriggio ha poi affermato che il figlio ha avuto un nuovo attacco, è diventato pallido, ma che “poi è tornato e si è stabilizzato”. “Finché lui non molla – aggiunge – anche noi non molliamo”. Una zia del piccolo ha lanciato un appello a trovare respiratori portatili.

Per la sua terza notte il piccolino è nelle mani di Dio, e continua a lottare come un piccolo leoncino. Domani scopriremo se è riuscito a superare anche questo nuovo tentativo di omicidio di stato.

Signore, abbi pietà di Lui, Maria Vergine restagli vicino

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