Nel messaggio di augurio, pervenuto all’agenzia Fides, il primate della Chiesa caldea chiede a Dio di “proteggere” i musulmani e di “preservare il nostro Paese da ogni male”, aggiungendo varie considerazioni sul momento tragico vissuto dall’Iraq.
“Noi cristiani iracheni – si legge nel testo del messaggio – siamo una componente genuina e essenziale in Iraq, vogliamo stare con voi come compagni e lavorare insieme come una squadra per il progresso del nostro Paese e il bene del nostro popolo. Lo Stato Islamico (Is) ci ha cacciato dalle nostre città e perfino a Baghdad vengono esercitate pressioni su di noi, ma noi vi diciamo che vi amiamo, perchè Gesù Cristo ci ha comandato di amare tutti. Noi crediamo che tutti i musulmani non approvino le azioni dell’Is”.
Il patriarca ricorda nel messaggio la figura di Mohammed Al-Asali, il professore universitario musulmano di Mosul ucciso dai jihadisti per essersi opposto all’espulsione dei cristiani. Nell’appello, Il patriarca Sako invita anche il governo centrale iracheno a “cooperare con quello della regione autonoma del Kurdistan” per liberare Mosul, le città della Piana di Ninive e altre città, così da consentire a un milione e mezzo di profughi iracheni il ritorno alle proprie case mentre si avvicina l’inverno. Fonte: Radiovaticana