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Pasqua 2014: Mons. Giuliodori (Macerata), il contrassegno della vera fede

giuiodoriMARCHE – MACERATA – “Nella vita ci possono essere tanti motivi per essere felici e per gioire, ma tutti hanno limiti e un termine sicuro con la morte. Il nostro cuore però cerca qualcosa di più, desidera una gioia che non abbia fine. E il cuore non si sbaglia, nel suo desiderio non ci inganna”. Così monsignor Claudio Giuliodori, amministratore apostolico di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, nel messaggio per la Pasqua pubblicato sul settimanale diocesano “Emmaus”. “Piuttosto – prosegue il presule – siamo noi ad ingannarlo accontentandoci di gioie effimere e passeggere. Pensando di moltiplicare le occasioni per essere felici contrabbandiamo la gioia con il piacere, spesso illusorio ed effimero”. Così “mentre noi facciamo fatica ad imboccare la via della gioia, il Signore ce la offre attraverso il mistero pasquale. Questo spiega perché uno dei frutti più preziosi della morte e risurrezione del Signore sia proprio la gioia. È quanto lui stesso promette e dona ai suoi discepoli dopo averli invitati a vivere il comandamento nuovo dell’amore e a seguirlo sulla via della salvezza”. In realtà, “il Signore non ci dona una consolazione passeggera o un momento di ebrezza fugace. Ci chiama a vivere in quella gioia che nulla e nessuno può toglierci perché è legata alla sua presenza di Risorto in mezzo a noi”. Per questo, “la gioia profonda del cuore è il contrassegno della vera fede”. Fonte: Agensir

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