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HomeNewsCorpus et SalusParla Luana: 'Sono guarita dal tumore pregando per Sara'

Parla Luana: ‘Sono guarita dal tumore pregando per Sara’

Ms=--I MISTERI DI DIO –  Ci sono alcune guarigioni che fanno subito usare la parola ‘Miracolo’. Ed a leggere bene le testimonianze poi, sembrano miracoli davvero!

Luana Cavazza, 41 anni, separata con due figli (Giulia di 19 anni e Alessio 14), fino a qualche mese fa era gravemente malata di tumore, adesso è guarita.

Dopo aver pregato sulla tomba della piccola Sara nel cimitero di San Martino in Colle a Gubbio, il cancro al midollo spinale è sparito.

I medici non hanno saputo fornire una “spiegazione scientifica”.

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Qualcuno ha gridato al miracolo. Luana vive a Latina, quartiere Podgora. “Dopo aver conosciuto la storia della piccola Sara la mia vita è cambiata” dice la donna con la voce che tradisce un’emozione profonda. Si ferma un attimo, ma va avanti. Ha tanta forza dentro, grazie a un percorso di fede che inizia 19 anni fa quando è protagonista di un altro “fatto strano” durante il ricovero all’European Hospital di Roma per essere operata di ependimoma. Una parola che fa paura solo a pronunciarla: è il nome di un tumore nella zona cervicale, difficilissimo da operare e che rischia di farla rimanere sulla sedia a rotelle. Devotissima di Padre Pio, prima di entrare in sala operatoria affida ai familiari i santini del frate buono di San Giovanni Rotondo.

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“L’operazione – ricorda – durò sette ore. I miei hanno detto di aver avvertito un soave profumo di viole per tutto il tempo. Quando mi sono svegliata ho cercato di alzarmi e di camminare con grande sorpresa dei medici che sospettavano che potessi rimanere paralizzata”.
La sua vita sembra rifiorire, ma dopo qualche anno c’è una ricaduta.
“L’ependimoma torna fuori e devo operarmi ancora. A settembre mi ricovero e c’è un altro colpo di scena: la risonanza riscontra una nuova macchia, stavolta nella zona lombare. E’ terribile: i medici mi dicono che non posso più essere operata per l’ependimoma, e che sperano di trovare un’altra soluzione”.

 

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Un calvario. Cosa pensava in quei giorni?
“Ero disperata, ma la mia amica Ketty con la quale già due anni fa ero stata sulla tomba di Sara, mi propone di tornare a Gubbio e l’8 dicembre scorso andiamo a messa a San Martino in Colle”.
E lì?
“Durante la funzione mi sembrava di essere in un’altra dimensione, con una voglia fortissima di andare sulla tomba di Sara. Davanti alla lapide mi sono sentita in un mondo diverso. Stavo pregando e pensando intensamente alla Madonna e a Sara, le immaginavo lì vicino a me, e all’improvviso ho sentito qualcuno che mi prendeva per mano portandomi in un luogo meraviglioso. Una sensazione meravigliosa che è durata qualche momento”.

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Quando è uscita?
“Non ho fatto parola con alcuno, ho tenuto tutto dentro. Due giorni dopo sono andata all’ospedale Sant’Andrea per la risonanza. Diversamente dal solito ero serena e il tempo è volato perché ho pregato sempre. Quando sono venuta fuori dalla macchina il radiologo e il professore mi hanno detto: signora, la macchia nella zona lombare è sparita”. I medici non sanno spiegarsi né come, né perché.

Notizia a cura del Corriere dell’Umbria

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