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San Giovanni Paolo II: Amore e responsabilità per una vita piena ed in abbondanza

IL PONTEFICE CHE HA DATO LA VITA PER I GIOVANI – “Cari giovani, non dite ci amiamo, ma partecipiamo all’amore divino”; “Care ragazze, care donne, sappiate custodire quell’intima e preziosa cameretta del vostro corpo, quella sacralità che è luogo della presenza dello Spirito del Signore … crescendo nella consapevolezza del vostro ruolo nella famiglia e nella società”.

Con queste ed altre parole Wanda Poltanska, nota per essere stata miracolata da una malattia per intercessione di san Pio da Pietrelcina, in seguito ad una lettera inviata dall’allora arcivescovo di Cracovia Mons. Karol Wojtyla, quattro anni fa in visita a San Giovani Rotondo, ha voluto esortare i tanti giovani accorsi alla biblioteca del paese per incontrare questa autorevole testimone di due santi. Parole ad hoc per chi si prepara a viere il sacramento del matrimonio.

Non c’è infatti migliore apertura che quella di crescere nella consapevolezza di ciò che realmente presiede all’essere famiglia, attraverso la coscienza dell’amore e della responsabilità, dono ed impegno per gli uomini di ogni tempo. La testimonianza della dottoressa polacca, stretta collaboratrice del futuro Papa, per quanto concerne la pastorale giovanile e familiare, ci ha consentito di respirare quella forza e determinazione con la quale Papa Karol, ha da sempre sostenuto i giovani, ricordandoci le sue parole e la prassi pastorale di colui che tutti considerano un santo. In particolar modo le donne sono chiamate ad accrescere la consapevolezza del dono costituito dalla propria corporeità, nonché a porsi alla scuola di Colui che può farle maturare nell’accoglienza della vita, che le contraddistingue. Così la Poltanska ha ricordato che il Santo Padre ha offerto diversi documenti dedicati alle donne, svelandoci la sua profonda venerazione per coloro di fronte alle quali bisognerebbe inginocchiarsi. I giovani sono invitati a comprendere il senso della responsabilità che contraddistingue il loro partecipare alla trasmissione della vita. È opportuno acquisire uno stile meno superficiale e scanzonato, per procedere nel cammino della sequela di Cristo. Agli applausi che spesso i giovani elevavano al Santo Padre, all’entusiasmo, tipico della gioventù, deve seguire il serio ed impegnativo cammino del discepolato. Esso è tale anche per le famiglie di fronte alla cultura incomprensibilmente oggi dilagante delle nuove ed antiche forme di soppressione della vita umana, a volte esplicite spesso implicite, che preoccupava tantissimo il Santo Padre, che durante il suo magistero si è prodigato per svelare tale ambiguità. Che i santi angeli, la cui presenza la dottoressa ci ha richiamato, possano elevare al cielo tale preghiera, ed assistere l’uomo e la Chiesa nel cammino di questi tempi.  di  Giovanni Chifari

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