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Papa Francesco: per diventare una cosa sola con Gesù, c’è solo l’Eucarestia

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Nell’Angelus di oggi, il numero 35 dall’inizo dell’anno, Papa Francsco commentando i Vangelo del giorno ha continuato la catechesi eucaristica delle ultime domeniche. Prendendo spunto dalla narrazione odierna, “la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda” (Gv 6,51-58), Il Santo Padre ha sottolineato: “L’Eucaristia è Gesù stesso che si dona interamente a noi. Nutrirci di Lui e dimorare in Lui mediante la Comunione eucaristica, se lo facciamo con fede, trasforma la nostra vita in un dono a Dio e ai fratelli.”
Poi, il Santo Padre si è soffermato su tre questioni:

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1) La domanda …
Gesù disse: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,54). Lo stupore degli ascoltatori è comprensibile; Gesù infatti usa lo stile tipico dei profeti per provocare nella gente – e anche in noi – delle domande e, alla fine, una decisione.
Anzitutto delle domande: che significa “mangiare la carne e bere il sangue” di Gesù?, è solo un’immagine, un simbolo, o indica qualcosa di reale? Per rispondere, bisogna intuire che cosa accade nel cuore di Gesù mentre spezza i pani per la folla affamata. Sapendo che dovrà morire in croce per noi, Gesù si identifica con quel pane spezzato e condiviso, ed esso diventa per Lui il “segno” del Sacrificio che lo attende. Questo processo ha il suo culmine nell’Ultima Cena, dove il pane e il vino diventano realmente il suo Corpo e il suo Sangue. (…)

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2) La decisione …
La comunione è assimilazione: mangiando Lui, diventiamo come Lui. Ma questo richiede il nostro “sì”, la nostra adesione di fede. A volte, riguardo alla santa Messa, capita di sentire questa obiezione: “A cosa serve la Messa? Io vado in chiesa quando me la sento, e prego meglio in solitudine”. Ma l’Eucaristia non è una preghiera privata o una bella esperienza spirituale, non è una semplice commemorazione di ciò che Gesù ha fatto nell’Ultima Cena: l’Eucaristia è “memoriale”, ossia un gesto che attualizza e rende presente l’evento della morte e risurrezione di Gesù: il pane è realmente il suo Corpo donato, il vino è realmente il suo Sangue versato.

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3) Conformarsi a Gesù …
L’Eucaristia è Gesù stesso che si dona interamente a noi. Nutrirci di Lui e dimorare in Lui mediante la Comunione eucaristica, se lo facciamo con fede, trasforma la nostra vita in un dono a Dio e ai fratelli. Nutrirci di quel “Pane di vita” significa entrare in sintonia con il cuore di Cristo, assimilare le sue scelte, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. (…) Gesù conclude il suo discorso con queste parole: «Chi mangia questo pane vivrà in eterno» (Gv 6,58). Sì, vivere in comunione concreta, reale con Gesù su questa terra ci fa già passare dalla morte alla vita; e così chiudiamo gli occhi a questo mondo nella certezza che nell’ultimo giorno sentiremo la voce di Gesù Risorto che ci chiamerà, e ci risveglieremo per stare sempre con Lui e con la grande famiglia dei santi.
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I saluti del Santo Padre dopo l’Angelus. Il ricordo del bicentenario della nascita di don Bosco

Cari fratelli e sorelle,
vi saluto tutti con affetto, romani e pellegrini: le famiglie, i gruppi parrocchiali, le associazioni, i giovani.
Saluto il gruppo folcloristico “Organización de arte y cultura mexicana”, i giovani di Verona che stanno vivendo un’esperienza di fede a Roma, e i fedeli di Beverare.
Un saluto speciale rivolgo ai numerosi giovani del Movimento Giovanile Salesiano, radunati a Torino nei luoghi di San Giovanni Bosco per celebrare il bicentenario della sua nascita; li incoraggio a vivere nel quotidiano la gioia del Vangelo, per generare speranza nel mondo.
A tutti auguro una buona domenica. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me! Buon pranzo e arrivederci!
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di Patrizia Ferrari per il blog Il Sismografo

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