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Papa Francesco: Gesù non fa la predica in laboratorio, Lui sta tra la gente in mezzo alla strada

La strada è il luogo del lieto annuncio del Vangelo, e pone la Chiesa sotto il segno dell’andare, sotto il segno del movimento, e mai della staticità. Sono le parole pronunciate da Papa Francesco in Piazza San Pietro prima della recita dell’Angelus di questa domenica.

LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo di questa domenica prosegue la descrizione di una giornata di Gesù a Cafarnao, un sabato, festa settimanale per gli ebrei (cfr Mc 1,21-39). Questa volta l’evangelista Marco mette in risalto il rapporto tra l’attività taumaturgica di Gesù e il risveglio della fede nelle persone che incontra. Infatti, con i segni di guarigione che compie per i malati di ogni tipo, il Signore vuole suscitare come risposta la fede. La giornata di Gesù a Cafarnao comincia con la guarigione della suocera di Pietro non suggerisce soltanto lo straordinario potere del Cristo su un corpo malato. Attraverso questo racconto molto breve (vv. 30-31), Marco fa emergere un significato generale dei miracoli: la guarigione del corpo mira alla guarigione del cuore. L’episodio contiene dunque un’esortazione valida per ogni credente: una volta liberati dalle strette del male e riacquistate le proprie forze in seguito all’intervento di Gesù, bisogna seguire l’esempio della suocera di Pietro, che subito si mise al servizio del Signore e degli altri ospiti.
La folla, segnata da sofferenze fisiche e da miserie spirituali, costituisce, per così dire, “l’ambiente vitale” in cui si attua la missione di Gesù, fatta di parole e di gesti che risanano e consolano. E’ una umanità solcata da sofferenze, fatiche e problemi: a tale povera umanità è diretta l’azione potente, liberatrice e rinnovatrice di Gesù. Così, in mezzo alla folla fino a tarda sera, si conclude quel sabato.
Prima dell’alba del giorno seguente, Egli esce non visto dalla porta della città e si ritira in un luogo appartato a pregare. In questo modo sottrae anche la sua persona e la sua missione ad una visione trionfalistica, che fraintende il senso dei miracoli e del suo potere carismatico. I miracoli infatti sono “segni”, che invitano alla risposta della fede; segni che sempre sono accompagnati dalle parole, che li illuminano; e insieme, segni e parole, provocano la fede e la conversione per la forza divina.

La conclusione del brano odierno (vv. 35-39) indica che l’annuncio del Regno di Dio da parte di Gesù ritrova il suo luogo più proprio nella strada. Ai discepoli che lo cercano per riportarlo in città,  Lui risponde: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là» (v. 38). Questo è stato il cammino del Figlio di Dio e questo sarà il cammino dei suoi discepoli e dovrà essere il cammino di ogni cristiano. La strada, come luogo del lieto annuncio del Vangelo, pone la missione della Chiesa sotto il segno dell’“andare”, del “movimento” e mai della staticità.

La Vergine Maria ci aiuti ad essere aperti alla voce dello Spirito Santo, che spinge la Chiesa a porre sempre più la propria tenda in mezzo alla gente per recare a tutti la parola risanatrice di Gesù, medico delle anime e dei corpi.

LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO DOPO LA PREGHIERA DELL’ANGELUS E L’APPELLO

Appello di Papa Francesco per la pace nel mondo: il prossimo 23 febbraio preghiera e digiuno

+++ Il video a cura del Centro Televisivo Vaticano +++
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Servizio in aggiornamento a cura di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys

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