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Papa Francesco è arrivato in Egitto. Due giorni per scrivere parole di pace

Papa Francesco è arrivato in Egitto per compiere la visita di due giorni, molto attesa – e molto pericolosa. Seminare un pò di pace: questo è l’obiettivo principale, contribuendo a rinsaldare il dialogo tra cristianesimo ed islam, isolando tutto ciò che è radicale.

L’aereo con a bordo il Santo Padre Francesco, partito questa mattina da Roma alle ore 11.07, è atterrato alle ore 13:57 all’aeroporto internazionale del Cairo. Alle ore 14.30 di questo pomeriggio avrà luogo la Cerimonia di benvenuto nel Palazzo Presidenziale in Heliopolis. Al Suo arrivo il Santo Padre Francesco sarà accolto dal Presidente della Repubblica d’Egitto, Sig. Abdel-Fattah Al-Sìsi.

Il Santo Padre al suo arrivo è stato salutato sull’aereo dal Capo del Procollo egiziano (Ciambellano della Presidenza) e da Mons. Bruno Musarò, Nunzio Apostolico in Egitto e Delegato presso la Lega Araba.
Ai ai piedi della scalinata del vettore ad accogliere il Pontefice l’Ambasciatore della Repubblica Araba di Egitto presso la Santa Sede, Seif Elnasr Hatem e un Ministro Delegato del Presidente Al Sisi che accompagnano Francesco fino all’automobile che lo porterà subito al Palazzo presidenziale in Heliopolis.
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Dal momento dell’arrivo del Papa fanno parte del Seguito papale: Ibrahim Isaac Sedrak, Patriarca di Alessandria dei Copti Cattolici e Presidente dell’Assemblea della Gerarchia Cattolica dell’Egitto; mons. Bruno Musarò, Nunzio, Mons. Emmanuel Bishay, Vescovo di Luxor e Coordinatore dell’organizzazione locale della Visita; e p. Jan Thomas Limchua, Segretario della Nunziatura Apostolica.






Il Papa non ha pensato di rinunciare al viaggio in Egitto. Lo ha detto in un’intervista ai media vaticani il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato: “Vuole essere lì dove ci sono situazioni di violenza e di conflitto, quindi va in Egitto perché c’è bisogno ha bisogno di qualcuno che annunci la pace e cerchi di operare per la pace”. Parolin sul terrorismo e gli attentati alle chiese copte ha detto che “il governo deve fare tutto il possibile per proteggere i cittadini egiziani, a qualunque gruppo sociale o religioso appartengano.

Però evidentemente quella del terrorismo è una sfida molto più ampia”.
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Il motto della visita di papa Francesco è “Il Papa di pace nell’Egitto di pace”. Nel pomeriggio di venerdì 29 aprile il Papa partecipa ad una Conferenza di pace, organizzata dallo Sceicco el-Tayyeb, grande Iman e rettore dell’ università di Al-Azhar, il più prestigioso e più importante centro di riferimento teologico mondiale dell’Islam sunnita, dove non senza fatica si sta elaborando l’idea della pari dignità dei diritti delle persone in base alla cittadinanza e non in base alle appartenenze religiose.




Al-Azhar sta tentando di salvare l’Islam della proprie derive e qualche mese fa, nell’ analisi delle fonti islamiche, ha indicato come cruciale la “ “Costituzione di Medina”, la quale regola i rapporti tra musulmani e non musulmani: “Essa non prevedeva alcuna discriminazione o esclusione nei confronti di una qualsiasi parte della società del tempo, ma prevedeva l’esercizio di politiche basate sulla pluralità delle religioni, delle razze, degli strati sociali, una pluralità operativa nel quadro della cittadinanza completa ed egualitaria”.
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Telegramma di Papa Francesco al Presidente della Repubblica Italiana
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Nel momento di lasciare il territorio italiano alla volta dell’Egitto, il Santo Padre Francesco ha fatto pervenire al Presidente della Repubblica Italiana, On. Sergio Mattarella, il seguente messaggio telegrafico:
A Sua Eccellenza
On. Sergio Mattarella
Presidente della Repubblica Italiana
Palazzo del Quirinale 00187 Roma
Nel momento in cui lascio Roma per recarmi in Egitto pellegrino di pace, per incontrare la comunità cattolica e i credenti di diverse fedi, mi è caro rivolgere a Lei, Signor Presidente, il mio deferente saluto che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale civile e sociale del popolo italiano, cui invio volentieri la mia benedizione.
Franciscus PP.

Sergio Mattarella, nel suo messaggio di risposta, esprime i suoi “più fervidi auguri per questa missione pastorale di grande valenza umana, sociale e religiosa” in Egitto, “Paese di antichissima civiltà e interlocutore essenziale per la stabilità del Mediterraneo e del mondo arabo”. “In un momento tanto delicato per la pace” – scrive il capo di Stato – la visita conferma il coraggioso impegno del Papa “a favore della promozione dei valori dell’uomo e per il dialogo ecumenico e tra le Religioni” e inoltre “costituisce un messaggio di speranza sia per i credenti che per i non credenti, un monito per la tutela dei diritti umani universalmente riconosciuti e un incoraggiamento a risolvere le tante crisi che da troppo tempo scuotono il Medio Oriente”.
Papa Francesco lasciando il Vaticano ha incontrato per un breve saluto 9 migranti egiziani, accompagnati dall’elemosiniere Konrad Krajevskj.

di Redazione Papaboys fonti: Il Sismografo/RadioVaticana

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