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Papa Francesco all’Angelus: stiamo vivendo il tempo della misericordia

1556495_Articolo (1)All’Angelus di questa domenica Papa Francesco ha approfondito il significato della festa del Battesimo del Signore, sottolineando che con questo evento “è finito il tempo dei cieli chiusi”: siamo nel tempo della misericordia.

Possiamo incontrare Cristo nei poveri, nei malati, nei carcerati
Il Battesimo di Gesù squarcia i “cieli chiusi”, che stanno ad indicare la separazione tra Dio e l’uomo, conseguenza del peccato. “Il peccato – ha affermato Papa Francesco – ci allontana da Dio e interrompe il legame tra la terra e il cielo, determinando così la nostra miseria e il fallimento della nostra vita. I cieli aperti indicano che Dio ha donato la sua grazia”. Adesso, “ciascuno di noi ha la possibilità di incontrare il Figlio di Dio, sperimentandone tutto l’amore e l’infinita misericordia”:

“Lo possiamo incontrare realmente presente nei Sacramenti, specialmente nell’Eucaristia. Lo possiamo riconoscere nel volto dei nostri fratelli, in particolare nei poveri, nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente e immagine visibile del Dio invisibile”.

Oggi c’è tanto bisogno di misericordia
“C’è tanto bisogno oggi di misericordia – ha detto il Papa – ed è importante che i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi ambienti sociali”:

“Avanti! Noi stiamo vivendo il tempo della misericordia, questo è il tempo della misericordia!”.

Lo Spirito Santo spinge a portare il Vangelo in tutto il mondo
Nel Battesimo di Gesù – ha poi proseguito – c’è la discesa dello Spirito Santo, che – ha sottolineato – è “il grande dimenticato nelle nostre preghiere”, ma è il medesimo Spirito che guida l’esistenza cristiana. “Porre sotto l’azione dello Spirito Santo la nostra vita di cristiani e la missione, che tutti abbiamo ricevuto in virtù del Battesimo, significa ritrovare coraggio apostolico necessario per superare facili accomodamenti mondani”:

“Un cristiano e una comunità ‘sordi’ alla voce dello Spirito Santo, che spinge a portare il Vangelo agli estremi confini della terra e della società, diventano anche un cristiano e una comunità ‘muti’ che non parlano e non evangelizzano”.

Invito a pregare per il viaggio in Asia
Al termine della preghiera mariana, il Papa ripete il suo invito a ricordare il giorno del proprio Battesimo e parla del suo imminente viaggio apostolico in Sri Lanka e nelle Filippine. Ieri sera si è recato a pregare nella Basilica di Santa Maria Maggiore in vista di questa sua nuova missione:

“Vi chiedo per favore di accompagnarmi con la preghiera e chiedo anche agli srilankesi e ai filippini che sono qui a Roma che preghino specialmente per me per questo viaggio. Grazie!”.

Il servizio di Sergio Centofanti per la Radio Vaticana

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