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Papa Francesco all’Angelus: iniziamo il 2020 con atteggiamento di gratitudine e di lode, buon Anno a tutti!

All’inizio dell’anno lasciamoci benedire dalla Madonna, lei ci benedice mostrandoci Gesù tra le sue braccia! sono le parole di Papa Francesco prima della recita della preghiera mariana dell’Angelus di questo primo giorno dell’anno 2020.

Papa Francesco, recita del primo Angelus dell’anno 2020

E poi si scusa per aver perso la pazienza qualche volta, come nel caso della serata di ieri, quando una signora l’ha forzatamente strattonato, ed il Pontefice ha reagito con determinazione. Gesù apre un orizzonte di speranza – ha continuato il Papa – a partire da un piccolo spiraglio di luce.

Le parole di Papa Francesco prima della recita dell’Angelus

Cari fratelli e sorelle!, buon giono e buon anno!
Ieri sera abbiamo concluso l’anno 2019 ringraziando Dio per il dono del tempo e per tutti i suoi benefici. Oggi iniziamo il 2020 con lo stesso atteggiamento di gratitudine e di lode. Non è scontato che il nostro pianeta abbia iniziato un nuovo giro intorno al sole e che noi esseri umani continuiamo ad abitarvi. Non è scontato, anzi, è sempre un “miracolo” di cui stupirsi e ringraziare.

La benedizione all’Angelus di Papa Francesco


Nel primo giorno dell’anno la Liturgia celebra la Santa Madre di Dio, Maria, la Vergine di Nazareth che ha dato alla luce Gesù, il Salvatore. Quel Bambino è la Benedizione di Dio per ogni uomo e donna, per la grande famiglia umana e per il mondo intero. Gesù non ha tolto il male dal mondo ma lo ha sconfitto alla radice. La sua salvezza non è magica, ma “paziente”, cioè comporta la pazienza dell’amore, che si fa carico dell’iniquità e le toglie il potere. La pazienza dell’amore. A volte perdiamo la pazienza, anche io e oggi chiedo scuse per il cattivo esempio di ieri. Per questo contemplando il Presepe noi vediamo, con gli occhi della fede, il mondo rinnovato, liberato dal dominio del male e posto sotto la signoria regale di Cristo, il Bambino che giace nella mangiatoia.


Per questo oggi la Madre di Dio ci benedice mostrandoci il Figlio. Lo prende tra le braccia e ce lo mostra, e così ci benedice. Benedice tutta la Chiesa, benedice tutto il mondo. Gesù, come cantarono gli Angeli a Betlemme, è la «gioia per tutto il popolo», è la gloria di Dio e la pace per gli uomini (cfr Lc 2,14). Per questo il Santo Papa Paolo VI ha voluto dedicare il primo giorno dell’anno alla pace: alla preghiera, alla presa di coscienza e di responsabilità verso la pace. Per l’anno 2020 il Messaggio è questo: la pace è un cammino di speranza, un cammino nel quale si avanza attraverso il dialogo, la riconciliazione e la conversione ecologica.


Dunque, fissiamo lo sguardo sulla Madre e sul Figlio che lei ci mostra. All’inizio dell’anno, lasciamoci benedire! Gesù è la benedizione per quanti sono oppressi dal giogo delle schiavitù, morali e materiali. Lui libera con l’amore. A chi ha perso la stima di sé rimanendo prigioniero di giri viziosi, Gesù dice: il Padre ti ama, non ti abbandona, aspetta con pazienza incrollabile il tuo ritorno (cfr Lc 15,20). A chi è vittima di ingiustizie e sfruttamento e non vede via d’uscita, Gesù apre la porta della fraternità, dove trovare volti, cuori e mani accoglienti, dove condividere l’amarezza e la disperazione, e recuperare un po’ di dignità. A chi è gravemente malato e si sente abbandonato e scoraggiato, Gesù si fa vicino, tocca le piaghe con tenerezza, versa l’olio della consolazione e trasforma la debolezza in forza di bene per sciogliere i nodi più aggrovigliati. A chi è carcerato ed è tentato di chiudersi in sé stesso, Gesù riapre un orizzonte di speranza, a partire da un piccolo spiraglio di luce.


Cari fratelli e sorelle, scendiamo dai piedistalli del nostro orgoglio – tutti abbiamo questa tentazione –  e chiediamo la benedizione alla Santa Madre di Dio. Lei ci mostra Gesù: lasciamoci benedire, apriamo il cuore alla sua bontà. Così l’anno che inizia sarà un cammino di speranza e di pace, non a parole, ma attraverso gesti quotidiani di dialogo, di riconciliazione e di cura del creato.

I saluti di Papa Francesco dopo l’Angelus

Il Pontefice invita tutti i fedele a ripetere per 3 volte ‘Santa Madre di Dio’! Salutiamo la Madonna – ha detto il Papa.

Cari fratelli e sorelle!
A tutti voi, qui presenti in Piazza San Pietro e collegati attraverso i media, rivolgo i miei auguri di pace e di bene per il nuovo anno.

Ringrazio il Presidente della Repubblica Italiana, Onorevole Sergio Mattarella, per il pensiero che mi ha indirizzato nel suo Messaggio di fine anno, e lo ricambio invocando la benedizione di Dio sulla sua alta missione.

Saluto con affetto i partecipanti alla manifestazione “Pace in tutte le terre”, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma e in numerose città del mondo. Anche loro hanno una scuola per la pace.

Saluto i pellegrini dagli Stati Uniti d’America, dalla Nuova Zelanda e dalla Spagna; i giovani italiani, albanesi e maltesi insieme con le Suore della Carità; gli amici e i volontari della “Fraterna Domus”.


Estendo il mio saluto e il mio incoraggiamento a tutte le iniziative per la pace che le Chiese particolari, le associazioni e i movimenti ecclesiali hanno promosso in questa Giornata della Pace: incontri di preghiera e di fraternità accompagnati dalla solidarietà con i più poveri. In particolare ricordo la marcia che si è svolta ieri pomeriggio a Ravenna.


Il mio pensiero va anche ai tanti volontari che, nei luoghi dove la pace e la giustizia sono minacciate, scelgono con coraggio di essere presenti in forma nonviolenta e disarmata; come pure ai militari che operano nelle missioni di pace in tante zone di conflitto. Tante grazie a loro.
A tutti, credenti e non credenti, auguro di non smettere mai di sperare in un mondo di pace, da costruire insieme giorno per giorno.

Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci

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