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Papa Francesco alla Polizia: difendere deboli, contrastare violenti e corrotti

Papa Francesco alla Polizia: difendere deboli, contrastare violenti e corrottiL’Italia ha bisogno di persone che la “servano con disinteresse, generosità e continuità”. E’ uno dei passaggi del discorso di Papa Francesco ai familiari delle vittime e dei caduti in servizio della Polizia di Stato, ricevuti in Vaticano. Il Pontefice ha ringraziato le forze dell’ordine per l’impegno contro violenti e corrotti, per l’accoglienza dei migranti e l’opera di contrasto ai trafficanti. Il servizio di Alessandro Gisotti per la Radio Vaticana:

Un’udienza per dire grazie a chi ogni giorno mette a rischio la proprio vita per difendere i cittadini e la democrazia. E’ lo spirito che ha animato l’udienza di Francesco ai familiari dei caduti della Polizia di Stato, che il Papa ha elogiato per “l’attaccamento alle istituzioni”.

Contrastare criminalità organizzata e terrorismo
Il Pontefice ha definito quella del poliziotto un’autentica missione ricca di “valori di speciale rilevanza per la vita civile”:

“Mi riferisco allo spiccato senso del dovere e della disciplina, alla disponibilità al sacrificio, fino, se necessario, a dare la vita per la tutela dell’ordine pubblico, per il rispetto della legalità, per la difesa della democrazia e il contrasto della criminalità organizzata o del terrorismo”.

“La collettività – ha aggiunto – vi è debitrice della possibilità di condurre una vita ordinata e libera dalle prepotenze dei violenti e dei corrotti”. Un’esistenza “impegnata su questo fronte e centrata in questi ideali – ha detto ancora – presenta un alto valore presso il Signore, e ogni sacrificio accolto per amore del bene verrà da Lui premiato”. Parole, ha detto, che hanno un significato particolare per i “parenti delle vittime dei violenti, i quali, trovando nelle forze dell’ordine l’ostacolo più arduo ai loro disegni efferati, spesso si scagliano contro di esse”.

Testimoniare valori cristiani contro cultura del provvisorio
“Chi, giorno dopo giorno – ha proseguito – assume la serietà e l’impegno del proprio lavoro e lo pone a disposizione della comunità, e specialmente di chi è nel pericolo o si trova in situazioni di grave difficoltà, ‘esce’ verso il prossimo e lo serve”. Ed ha invitato i parenti delle vittime a contemplare Gesù sulla Croce per “trovare la forza del perdono e il conforto” per affrontare le proprie croci:

“La testimonianza dei valori cristiani è ancora più eloquente in questo tempo, nel quale, allo slancio generoso di tanti, spesso non fa seguito la capacità di incanalarlo in un impegno coerente e costante. Nel nostro tempo risulta infatti più facile impegnarsi in qualcosa di provvisorio e di parziale”.

Grazie a chi accoglie i migranti e contrasta i trafficanti
L’azione svolta dalle forze di Polizia, ha osservato, richiama invece “qualcosa di solido nel tempo, che, pur nel mutare delle situazioni contingenti, presenta una costante che attraversa le varie epoche: quella di garantire per tutti i cittadini la legalità e l’ordine, e con questi beni la possibilità di fruire di tutti gli altri”:

“Inoltre, in questi anni l’azione della Polizia si trova a dare un contributo decisivo per gestire l’impatto con la corrente di profughi che arrivano in Italia cercando rifugio da guerre e persecuzioni. Siete “in prima linea” sia nell’accoglienza iniziale dei migranti, sia nell’opera di contrasto verso i trafficanti senza scrupoli”.

Servire Italia con disinteresse e generosità
“Cari fratelli e sorelle – ha concluso – siate fieri del vostro lavoro e continuate a servire lo Stato, ogni cittadino e ogni persona in pericolo”. Nel “difendere i deboli e la legalità – ha detto – troverete il senso più vero del vostro servizio e sarete di esempio al Paese, che ha bisogno di persone che lo servano con disinteresse, generosità e continuità”.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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