Pubblicità
HomeNewsSancta SedesPapa Francesco al Centro Aletti: le persecuzioni sono parte della testimonianza cristiana

Papa Francesco al Centro Aletti: le persecuzioni sono parte della testimonianza cristiana

Il Papa ha celebrato questo pomeriggio una Messa nella Cappella Redemptoris Mater, situata nel Palazzo Apostolico, in occasione del 25.mo anniversario del Centro Studi e Ricerche “Ezio Aletti”, un centro d’incontro e di riflessione interculturale rivolto in particolare a studiosi e artisti di ispirazione cristiana del centro e dell’est Europa, e nel 20.mo anniversario dell’Atelier dell’Arte ad esso collegato. Un’ottantina le persone presenti.

RV14774_Articolo

Proprio al direttore del Centro Aletti, il gesuita padre Marco Ivan Rupnik, si deve la realizzazione dei magnifici mosaici che costituiscono la decorazione di questo luogo di culto. Le letture della liturgia sono quelle del giorno: la prima propone la parte finale di quella storia della guarigione dello storpio alla Porta Bella del Tempio che aveva fatto tanto clamore a Gerusalemme e per la quale gli apostoli Pietro e Giovanni erano stati messi in carcere, rimproverati e minacciati affinché non parlassero più in nome di Gesù. Ma loro avevano scelto di obbedire a Dio dando ancora testimonianza delle cose vissute con Gesù di cui erano testimoni, affermavano, insieme allo Spirito Santo. Papa Francesco lo sottolinea: nessuno può dare testimonianza da solo, ci vuole la grazia dello Spirito Santo.

Ma poi  un uomo saggio, Gamaliele, aveva convinto il Sinedrio di lasciarli andare, non senza prima averli fatti flagellare. E gli apostoli, dice il Papa, se ne andarono lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi a causa del nome di Gesù. Francesco afferma che parlando “da ragioniere”, nel bilancio la testimonianza è sempre una perdita. La testimonianza porta alla sofferenza, alla persecuzione, è l’ultima delle Beatitudini: beati i perseguitati, beati quando diranno ogni sorta di cose contro di voi, mentendo, a causa mia…  allora rallegratevi. Le persecuzioni  e le sofferenze sono dunque parte della testimonianza cristiana. Qualcuno può pensare, afferma il Papa, che si tratti di una spiritualità masochista, ma è la spiritualità del Regno di Dio. E il Papa dice che anche le persone che non versano il sangue, ma che danno testimonianza di mitezza, che non giudicano, perdono sempre, non guadagnano. La testimonianza cristiana non è per guadagnare, continua, se si segue Cristo per guadagnare si segue il dio denaro.

Del Vangelo il Papa sottolinea come, dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù rifiuta il successo e preferisce di nuovo ritirarsi da solo sul monte.Il cammino cristiano non tollera gli arrampicatori, commenta Francesco, è per seguire Gesù e Gesù lo si segue sempre sulla strada del servizio e dell’abbassamento. E questo dà pace e felicità.




Infine il Papa racconta che a lui piace tanto recitare il Rosario davanti ad un’icona della Madonna. Nel quadro, dice, sembra che Maria sia al centro invece a guardar bene ha il Bambino e le mani della Madonna sono così come uno scalino e il Bambino che scende. La Madonna è lo strumento per fare scendere Gesù. Il centro è sempre Gesù che scende e la Madre è colei che ha reso possibile questo miracolo del suo abbassamento per essere uno di noi.

Preghiamo gli uni gli altri, è la conclusione di Francesco, perché il Signore ci dia la grazia di dare vera testimonianza con la forza dello Spirito Santo e anche con la beatitudine della persecuzione o delle umiliazioni  e delle tante cose che il Signore ha subito nella sua vita.





Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va/Adriana Masotti)

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome