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Papa Francesco ai ragazzi delle zone terremotate: andate avanti con coraggio

L’entusiasmo è stato il filo conduttore di questa visita del Papa al Quirinale. I primi ad accogliere il Pontefice, assieme al presidente della Repubblica Mattarella, sono stati i ragazzi delle zone terremotate.

Momenti istituzionali ma anche tanto affetto dai 300 ragazzi arrivati dalle zone terremotate. La visita è iniziata nel cortile del Quirinale, con i saluti e gli inni. Ampia la delegazione vaticana, composta tra gli altri dal segretario di Stato il cardinale Pietro Parolin, il vicario per Roma il cardinale Agostino Vallini, il presidente della Cei il cardinale Gualtiero Bassetti. Quasi al completo il governo italiano. Un’icona raffigurante gli apostoli Pietro e Paolo e un fermaglio di piviale in argento sono i doni scambiati tra il Papa e il presidente Mattarella.

Ai momenti ufficiali ha ceduto il passo la spontaneità dei ragazzi radunati nei giardini del Quirinale. Francesco ha rivolto loro parole di incoraggiamento dopo i difficili momenti del terremoto:

“Cari ragazzi e ragazze, grazie tante di essere qui. Grazie tante per il vostro canto e anche per il vostro coraggio. Andate avanti con coraggio, sempre su, sempre su! E’ un’arte salire sempre. E’ vero che nella vita ci sono difficoltà – voi avete sofferto tanto con questo terremoto – ci sono cadute, ma mi viene in mente quella bella canzone che cantano gli alpini: ‘Nell’arte di salire il successo non sta nel non cadere ma nel non rimanere caduto’. Sempre su, sempre quella parola ‘alzati’, e su! Che il Signore vi benedica!”.






I bambini hanno risposto regalando a Francesco lettere, magliette, persino lenticchie di Castelluccio, e intonando la canzone “Amicizia”. Ecco le loro impressioni:

“Ero emozionato… Siamo stati molto felici quando abbiamo saputo che cantavamo in presenza del Papa… La canzone che abbiamo cantato si chiama ‘Amicizia’, amicizia, lo dice anche la canzone, è sentimento, stare insieme, volersi bene e creare insieme…Ci siamo rialzati per tutti questi anni, ci siamo rialzati dal terremoto, anche molto bene!”.

Il discorso del Papa nella sala dei Corazzieri ha rimandato più volte alla necessità di avere un lavoro degno. Ecco che cosa ha colpito il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “La centralità del lavoro, delle speranze per i giovani e di come la politica debba guardare a questo come l’obiettivo principale”. Alla domanda se il ministro è fiducioso che le tante vertenze aperte in Italia, per esempio l’Ilva, si possano in qualche modo stabilizzare e dare sicurezza a tante famiglie, Padoan ha risposto di pensare “proprio di sì. Certamente il governo è impegnato a tutto campo su queste cose”




Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin vede nelle parole del pontefice un forte valore politico:

“Si è disgregato il rapporto con le istituzioni  e invece le istituzioni hanno un compito che è quello di tenere insieme un popolo nei momenti difficili come in quelli positivi. Penso che questo discorso del Santo Padre è stato un discorso veramente molto politico dal punto di vista della visione della nostra società e molto utile a tutti quanti noi”.

Il servizio è di Alessandro Guarasci per la Radio Vaticana

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